CISL, meno occupati in provincia Aq
L’Aquila – Nel triennio 2008-2010, in provincia dell’Aquila, il numero di occupati è sceso dello 0,8 per cento. L’analisi per settori evidenzia un calo, nell’industria, del 3,3 per cento nel biennio 2009-2010, mentre la crescita nel settore delle costruzioni è pari a 0, contro un +2,2% dell’Abruzzo. Il tasso di occupazione fa registrare un -0,9 %, mentre la disoccupazione tra il 2009 e il 2010 è scesa del 2,9 per cento. Da sottolineare la variazione negativa relativa al tasso di occupazione giovanile (tra i 15 e i 34 anni), con un -3,6 per cento. La cassa integrazione, tra il 2010 e il 2011, in Abruzzo, è aumentata del 19,42 per cento, con un incremento del 19,86 % in provincia dell’Aquila. E’ quanto emerge dall’Analisi economica ed occupazionale della provincia dell’Aquila elaborata dall’Ufficio studi Cisl Abruzzo “Michelangelo Ciancaglini”.
“Dati che dimostrano, senza ombra di dubbio, che l’economia dell’Aquila è stagnate”, affermano il Segretario generale regionale Cisl Abruzzo, Maurizio Spina, e il Segretario regionale, Gianfranco Giorgi, “dopo il terremoto L’Aquila avrebbe avuto bisogno di un Governo di larghe intese, coesione e responsabilità per affrontare le sfide pesanti da portare avanti. La Cisl, in più occasioni, ha sollecitato le parti politiche in questa direzione. L’aumento di conflittualità non ha giovato alla popolazione locale. I dati dimostrano che il modo di fare politica dei partiti è ormai vecchio e datato, di una democrazia non europea. E’ interessante l’apertura del dibattito che troviamo sulla stampa, ma riteniamo doveroso ribadire come Cisl che la strada non è mutata”.
Spina e Giorgi auspicano per L’Aquila “un Governo di responsabilità che coinvolga le principali forze politiche del Comune per affrontare due grandi sfide: la ricostruzione della città e il rilancio socio-economico e occupazionale del territorio. Una volontà politica e non tecnica, che dovrebbe richiedere il superamento della fase commissariale: il segno di una collaborazione corretta tra le istituzioni. Le forze politiche”, afferma la Cisl, “sappiano, per una volta, ascoltare i bisogni dei cittadini. Una sfida culturale che deve essere vinta perché l’Abruzzo, oltre
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