Fuori i soldi e i nomi
L’Aquila – STAVOLTA PRETENDIAMO DI CONOSCERE I NOMI DEI RESPONSABILI – La gente, abituata a forza alle storture, agli scandali, agli orrori della burocrazia, ad un’Italia sciattona, disonesta e scialacquona, quasi non reagisce più nemmeno di fronte a storie vergognose, come quella dei soldi dei cantanti (1,2 milioni di euro, mica noccioline) che, in buona sostanza, nessuno sa dove siano finiti. O, nella migliore delle ipotesi, dove si siano fermati in attesa di chi sa cosa o chi. Ma stavolta difficilmente anche i più pazienti, smaliziati, riusciranno a sopportare la vicenda. I cantanti italiani, gran brave persone, capeggiate da nomi illustri che avevano preso a cuore L’Aquila terremotata, hanno cantato in 56 in una gran composizione musicale, venduta molto bene, che ha fruttato 1,2 milioni. Soldi destinati al conservatorio musicale e al teatro comunale. A oltre un anno di tempo, si viene a scoprire che questi soldi non sono mai arrivati a destinazione. Se non sono spariti (c’è da aspettarsi di tutto), sono sicuramente fermi in qualche stallo dell’iter per il loro utilizzo. ERoba da matti, prima di tutto, che occorra tanto tempo per farli arrivare a destinazione. Molto peggio che, come dichiarano politici autorevoli, nessuno sappia davvero perchè tutto si è fermato.
L’Aquila e il cratere pretendono che si faccia subito la totale chiarezza su questa avventura danarosa. Questo è ovvio, ci mancherebbe altro. Lo pretendono, presumibilmente, anche gli artisti promotori dell’iniziativa. Ma di più c’è da pretendere alzando la voce, anzi urlando: vogliamo sapere per colpa di chi e dove i soldi sono fermi. Per colpa di chi non si è arrivati alla ovvia destinazione, cioè spenderli per conservatorio e teatro. Stavolta deve venir fuori un responsabile, ovunque si annidi, qualsiasi incarico ricopra, e questo responsabile, o questi responsabili, non possono cavarsela con lo scaricabarile o il pavido rimpallo delle responsabilità . Se la politica aquilana ha gli attributi, scopra come stanno le cose, lo renda noto e pretenda sanzioni e conseguenze per chi ha sporcato di fango una nobile iniziativa dei cantanti italiani. E’ impossibile, è oltraggioso che ancora una volta se ne venga fuori con polemiche, indici puntati, dichiarazioni altisonanti, e conseguenze zero.
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