L’Aterno-Pescara? Sarà “buono” pulito
L’Aquila – (Foto: sopra Adriano Goio, sotto l’Aterno gonfio e pericoloso alla periferia dell’Aquila) - Un piccolo fiume, l’Aterno, che dopo Popoli diventa più grande e cambia nome, diventando Pescara. Piccolo ma, spesso, pericoloso perchè esonda, allaga, si gonfia a dismisura. E da anni minaccia l’area produttiva di Pile, a ovest dell’Aquila. Ma i rimedi ci sono, sia sotto il profilo idrogeologico, che sotto quello ambientale.
Con l’intervento del commissario delegato Adriano Goio ha preso il via il convegno “Risanamento ambientale bacino Aterno-Pescara: cinque anni di interventi, i risultati e le prospettive”, che si sta svolgendo presso l’auditorium di palazzo Silone. All’evento ha preso parte il senatore Luigi Grillo, presidente della commissione Lavori pubblici di palazzo Madama. “Sono qui – ha detto – per una lunga amicizia con Goio, lo stimo e conosco la sua professionalita’, integrita’ e capacita’ di lavoro. Quando nel 2006 mi disse di questo incarico, mi misi a disposizione. Un passaggio significativo nella sua relazione e’ quando scopri’ che, a fronte delle cose da fare, aveva disponibili 15 milioni ma tutta competenza, senza cassa”. Grillo ha parlato dell’opportunita’ di varare interventi di risanamento grazie al project financing, “anche se nel risanamento di una montagna non si puo’ dare in gestione la montagna stessa, come fosse un’autostrada. Se pero’ – ha concluso – si da’ un bene che si utilizza poco come una caserma, una parte di quell’immenso patrimonio che ha lo Stato, allora si’, la cosa puo’ funzionare. Bisogna, pero’, fare un salto culturale, smetterla di considerare che il patrimonio statale sia un tabu’”. Il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, e’ stato uno degli ispiratori dell’evento di oggi. “Tante attivita’ che ha svolto – ha affermato – il commissario le ha fatte nell’ombra, senza ricercare momenti di notorieta’. Leggo che 37 lavori sono stati appaltati per 58 milioni di euro e di questi 23 sono gia’ stati realizzati”. Secondo Pagano, “fare un bilancio oggi e’ importante per ripartire e ridare slancio alla messa in opera delle attivita’ che dovranno concludere questo mandato affinche’ si possa dire di aver reso quasi potabile l’acqua del fiume, come i londinesi per il Tamigi”.
All’evento ha preso parte anche l’assessore regionale alla Protezione civile Gianfranco Giuliante. “All’inizio – ha ammesso scherzosamente – non riuscivo a inquadrare i tratti somatici del commissario Goio, perche’ era sempre sepolto da montagne di carte in una stanza piccolissima degli uffici regionali”.Secondo l’assessore, “il commissario e’ l’esempio di quello che ci piace, lavorare in silenzio. Si stanno creando le condizioni – ha detto – per il risanamento idrogeologico ma anche per una ripresa dell’economia. Affrontare queste problematiche in un nucleo industriale come quello dell’Aquila, spesso esondato, permettera’ infatti agli imprenditori di continuare a lavorare e magari ampliare le proprie aziende”. Ad aprire i lavori e’ stato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che ha fatto un paragone con la tragedia del terremoto del 6 aprile 2009. “Abbiamo il dovere – ha affermato – di diventare i primi testimoni della prevenzione, del rapporto corretto tra le nostre vite e l’ambiente che ci circonda. Gran parte delle 309 vittime del sisma sono dipese da come, dove si era costruito, e non dal Fato. Sul rischio idrogeologico e’ la stessa cosa, auspico che si cominci presto con le casse d’espansione e gli argini, progetti che ritengo decisivi”.
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