Sequestro di persona ed estorsione
Avezzano – QUATTRO ROM COINVOLTI – Sequestro di persona a scopo di estorsione. Tre persone sono state arrestate dai carabinieri con questa accusa dopo diverse settimane di indagini, mentre per una quarta, una donna, e’ stato disposto l’obbligo di firma. Si tratta di avezzanesi appartenenti alla locale comunita’ rom. La vittima dell’estorsione, secondo l’accusa, sarebbe un geometra residente a San Benedetto dei Marsi scomparso lo scorso 19 settembre. I carabinieri del nucleo operativo e della compagnia di Avezzano avevano subito avviato le indagini perche’ intorno all’episodio di scomparsa c’erano troppi lati oscuri. Il marsicano, prima di divenire irreperibile, doveva infatti ricoverarsi in ospedale per una frattura al volto che gli era stata provocata durante un’aggressione. Proprio per tale motivo la madre, temendo che fosse stato minacciato e costretto a fuggire, aveva presentato una denuncia ai carabinieri e si era rivolta anche alla trasmissione televisiva di Rai Tre “Chi l’ha visto”. Quel giorno aveva lasciato la macchina con le chiavi inserite nel parcheggio dell’ospedale di Avezzano e all’interno era stato ritrovato il suo telefono cellulare con la sim inserita e il portafogli contenente i documenti personali. Il 21 ottobre i carabinieri di Pescara lo avevano pero’ rintracciato nei paraggi del call-centre di via Fiume Lungaterno, dove si era recato per un colloquio di lavoro. In quella occasione non aveva fornito spiegazioni sulla sua decisione di lasciare i propri affetti, la famiglia e la vita di sempre. Ai carabinieri aveva detto di stare bene, ribadendo l’intenzione di non fare ritorno a casa per continuare a vivere alla giornata svolgendo lavori saltuari. Nei giorni scorsi la svolta: non si sarebbe trattato, infatti, di una scomparsa vera e propria, ma di un sequestro di persona a scopo estorsivo.
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