Industria, Abruzzo in affanno (3)
L’Aquila – Questa l’introduzione del presidente della Confindustria, Mauro Angelucci, foto, nell’indagine semestrale sull’industria abruzzese: “Innanzitutto i miei saluti all’Assessore Castiglione e al Consigliere D’Alessandro; al Direttore di Carispaq Iannucci, in rappresentanza delle quattro Casse di Risparmio abruzzesi che ringrazio sentitamente per il contributo prezioso alla realizzazione della pubblicazione; al collega Pagliuca, Consigliere Delegato al Centro Studi di Confindustria Abruzzo, al Presidente di ANCE Abruzzo, Girolimetti, al Prof. Mauro e al Prof.Fratocchi che illustreranno e commenteranno i dati dell’Indagine e della congiuntura.
Un saluto a tutti i Colleghi oggi presenti in sala e in particolare all’amico Spinosa, Presidente di Confindustria L’Aquila, anche per l’ospitalità offerta per questo nostro appuntamento.
Nel ringraziare anche i rappresentanti dei mezzi di informazione per il sempre ottimo lavoro svolto nel dare evidenza a questo dibattito, voglio sottolineare ancora una volta quanto la nostra Indagine costituisca di fatto una occasione qualificata di confronto oltre che di strumento statistico di supporto all’azione dei decisori politici ed economici.
Prima di lasciare la parola al prof. Fratocchi che illustrerà più nel dettaglio i risultati dell’Indagine, vorrei però sottolineare come la situazione che oggi stiamo vivendo a livello nazionale ed europeo è quanto mai critica e instabile e rende difficile, a tutti i livelli, qualsiasi previsione, programmazione e pianificazione. E’ una situazione veramente grave, ormai ai limiti del sostenibile, per il quale occorrerebbe senza più ritardi e scusanti uno scatto di responsabilità da parte di tutte le forze politiche. Come Abruzzo, però, abbiano i nostri grandi problemi e noi dobbiamo fare la nostra parte per la soluzione di questi. Infatti nell’attuale contesto, caratterizzato da violente perturbazioni dei mercati finanziari e delle finanze pubbliche, oltre che della politica, l’Abruzzo attraversa ancora una fase congiunturale che continua ad essere lontana da una vera ripartenza.
Come noto, del resto, quella dell’Abruzzo è una situazione veramente particolare, accentuata da problemi di assoluta difficoltà quali quelli legati al sistema sanitario e al devastante evento tellurico dell’aprile 2009. La consapevolezza della situazione abruzzese, come noto, per fortuna da noi ha determinato in tutte le espressioni politiche e sociali responsabili la volontà di sottoscrivere un “Patto per lo Sviluppo”.
Quello della responsabilità e della assoluta necessità di coesione è un tema voluto e sostenuto da Confindustria Abruzzo, con cui si sta cercando di trovare uno sbocco operativo anche ai livelli istituzionali nazionali, chiamati a dare risposte e certezze a una situazione che ormai sta fiaccando le capacità di reazione di imprese e lavoratori.
La presente Indagine, giunta alla sua ventinovesima edizione, esce infatti a poca distanza dall’importante incontro con il Governo nazionale in cui è stata rappresentata la situazione di difficoltà in cui versa l’Abruzzo, chiedendo al contempo risposte concrete su questioni di carattere prioritario, che solo in parte hanno finora trovato già soddisfazione.
Molti, infatti, sono i temi che ci vedono e ci vedranno impegnati nelle prossime settimane in un confronto che, oltre al Patto per lo Sviluppo, coinvolge anche il Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale, in discussione in questi giorni.
Sono temi di grande importanza e decisivi per il nostro futuro economico e sociale quali quelli relativi a:
1) Una rapida individuazione o all’attuazione di riforme strutturali (semplificazione P.A.; Legge Industria; Riforma dei Consorzi Industriali, ecc…) che possano contribuire a migliorare il contesto di vantaggio per le imprese;
2) L’ottenimento per l’Abruzzo del nuovo obiettivo dei fondi strutturali proposta dalla Commissione UE per la programmazione 2014-2020.
3) L’apertura di altri tavoli tecnici con il Governo per sbloccare le altre risorse finanziarie come quelle relative al Masterplan
4) Un confronto con il Governo volto al reinserimento della nostra regione nel Piano infrastrutturale nazionale di opere che possano far aumentare la capacità competitiva/attrattiva del territorio e portarvi risorse e lavoro;
5) A altre priorità infrastrutturale, ivi comprese quelle relative all’energia, allo smaltimento dei rifiuti e alla banda larga;
6) Alla zona franca urbana e all’accelerazione ricostruzione per cratere sismico che da sola potrebbe costituire un volano eccezionale per tutta l’economia regionale.
Questo elenco, che è solo esemplificativo, e assolutamente non esaustivo, da l’idea di quanto ci sia da lavorare e con quale rapidità di intervento. Confindustria, da parte sua, come sempre è intenzionata a fare la sua parte in tutte le sedi, sempre più consapevole che la situazione non ammette ulteriori ritardi.
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