Categorie – I commercianti, Angelini: “Speculazioni e rischi, ma non mollo”
L’Aquila – Il nostro sito “InAbruzzo.com” continua a sondare il mondo delle categorie produttive e dei professionisti aquilani, tutti ad un drammatico bivio dopo la distruzione del 6 aprile: esserci ancora o non esserci? Dopo aver ospitato gli avvocati (Massimiliano Di Scipio) e i commercialisti (Enrico Coluzzi), ecco il contributo di un commerciante, Luca Angelini, che è anche assessore provinciale alle attività produttive. Scrive Angelini: “Il mondo del commercio con le relative implicazioni nello sviluppo socio-economico e culturale di un territorio, di una città, in particolare della mia città, L’Aquila, è stato sempre il mio humus naturale. Per quanto possibile, lo è stato ancor di più, quando la Presidente Stefania Pezzopane ha voluto assegnare al sottoscritto l’impegnativa delega delle Attività Produttive, facendo sì che le intese e le decisioni raggiunte nei tavoli istituzionali ricadessero ed incidessero direttamente anche sulla mia attività quotidiana di operatore. Tutto ciò nella “vecchia” L’aquila, poi però, il 6 aprile ha cambiato la vita, le tradizioni, le abitudini, ogni cosa dovrà essere ripensata e valutata.
La fotografia della città dell’Aquila prima dell’evento sismico ci mostrava una città fortemente in crisi con una economia propria quasi agonizzante. Il terremoto ha azzerato definitivamente una rete commerciale in difficoltà ma consolidata nel centro storico della città e nelle immediata periferia, si pensi ai ristoratori ed ai negozianti storici aquilani o ai nuovi e innovativi interpreti della cucina del territorio, o dei gusti vestiari dei nostri giovani.
Si assiste in questo momento ad un proliferare di gazebo e di punto ristoro veloci spesso improvvisati, ma ciò è dovuto sia al modesto numero di concittadini che sono rientrati stabilmente nelle abitazioni, sia alle impennate ingiustificate dei costi di locazione degli immobili anche in virtù delle delibere comunali, concepite per favorire le riaperture delle attività commerciali prescindendo dalla destinazione urbanistica dell’immobile, che hanno permesso che il prezzo medio di affitto di un metro quadrato di un capannone industriale schizzasse dai circa due euro, due euro e mezzo precedenti ai circa dieci euro attuali. Non bisogna assolutamente far passare sotto silenzio un tale deprecabile comportamento di alcuni aquilani che hanno inteso e continuano a speculare su una disgrazia.
Nutro forti timori, inoltre, che la città dell’Aquila possa subire un fenomeno di spopolamento, alimentato dal fatto dell’insicurezza e dall’incertezza che vivono tutti gli aquilani proprietari di immobili con inagibilità di gruppo “E”, che non sanno se riscrivere i propri figli negli istituti scolastici, in quanto a tutt’oggi il Comune dell’Aquila, colpevolmente, non ha ancora stabilito i criteri di assegnazione dei costruenti alloggi del piano casa previsto dal Governo. Per questo, poco comprendo gli appelli del sindaco Cialente agli aquilani, che li invita a far rivivere la città, a riscrivere i figli nelle scuole, dimenticando che nessuno ad oggi è disponibile ad un salto nel buio senza una garanzia rappresentato da un piano organico e concordato di assegnazione di un bene più che mai primario in questo momento: una casa.
Credo però, che nonostante tutto, se gli imprenditori locali, avranno le capacità di intercettare le enormi risorse economiche che si riverseranno in questo territorio, ci siano le condizioni di una ripresa vera. Ma gli operatori, specialmente quelli più piccoli, non dovranno essere lasciati soli, anche le Banche, le Istituzioni Locali, la Camera di Commercio dovranno recitare un ruolo diverso, dovranno insieme con i cittadini creare le condizioni di una nuova vita, di nuovi bisogni, di nuovi comportamenti. Ad esempio le Banche non dovranno avere interessi primari solo per la raccolta del denaro ma dovranno necessariamente proporre forme agevolate di prestito, dovranno leggere il mercato del lavoro e sostenerlo.
Io personalmente da Amministratore Pubblico, da operatore di settore ho deciso con entusiasmo di essere della partita, di partecipare con convinzione e determinazione ad una sfida, ridare nel più breve tempo possibile un futuro vero ai nostri figli, ma non a parole nei fatti, e per questo nei prossimi giorni riaprirò la mia attività commerciale.
(Nella foto: Luca Angelini, assessore provinciale alle attività produttive, di professione commerciante)
Non c'è ancora nessun commento.