Legambiente parla di futuro
Pescara – Si parlerà di futuro domani, domenica 13 novembre, al IX congresso regionale di Legambiente. Nell’auditorium “Leonardo Petruzzi” del museo delle Genti d’Abruzzo, per tutta la giornata i delegati dei circoli territoriali si confronteranno su alcune questioni che sono al centro del dibattito politico della nostra regione.
Il congresso, titolato “Capire il futuro per cambiare il presente – La forza dell’ambientalismo per vincere le sfide del mondo moderno”, si svolge ogni quattro anni e sarà un’occasione per fare il punto, di fronte alle istituzioni, sulla linea programmatica di Legambiente rispetto a temi come energia, rifiuti, trasporti, disinquinamento dei siti industriali, ecomafie, parchi, acqua, cave, rischio idrogeologico, consumo di suolo, sisma e piccoli Comuni.
La registrazione al congresso avrà inizio alle 9 e si entrerà nel dibattito alle 10 con la relazione del presidente uscente Angelo Di Matteo. Hanno garantito il loro intervento Giovanni Chiodi, presidente della giunta regionale d’Abruzzo; Felice Costantino, docente di storia economica dell’università degli studi “G. d’Annunzio”; Annarita Mantini, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Pescara; Angelo Spina, vescovo di Sulmona-Valva; Fabio Spinosa, presidente di Confindustria L’Aquila; Camilla Crisante, presidente WWF Abruzzo; Mario Crivelli, coordinatore Piccoli Comuni Anci Abruzzo; Mimino D’Aurora, responsabile ambiente CGIL Abruzzo e Nino Germano, giornalista Rai. L’incontro sarà concluso dal presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
Nel pomeriggio, dalle 15, avranno luogo i lavori congressuali, con la relazione del coordinatore della segreteria regionale Antonio Sangiuliano e l’intervento dell’amministratore nazionale di Legambiente Nunzio Cirino; si concluderà con l’elezione degli organi dirigenti regionali e dei delegati al congresso nazionale che si svolgerà a Bari a dicembre.
«Gli ultimi quattro sono stati lunghi e difficili per la comunità abruzzese – spiega Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo – È cambiata la geografia politica, urbana e sociale della nostra bella e sfortunata regione, schiacciata da terremoti giudiziari che hanno spazzato via intere classi dirigenti, e da un disastroso terremoto, quello vero, che ha colpito e stravolto il capoluogo e tanti altri piccoli Comuni. L’Abruzzo deve ritrovare la sua dimensione di regione, deve contare sulle identità delle sue genti e guardare al difficile futuro con senso solidale ed unitario».
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