Glauco è tornato nell’azzurro

(di G.Col.) – Glauco Torlontano portava un nome che significa azzurro, e forse nell’azzurro è tornato, lasciando Pescara e l’Abruzzo nelle prime ore di questo 11.11.11, a 87 anni. Scienziato, politico, combattente per la salute, intransigente e brusco (anche con i giornalisti), umanissimo. Aveva in sè quella dote speciale che fa di alcuni medici dei benefattori assoluti, dei dottor Albert Schweitzer impegnati nel dare conforto, salute, fiducia alla gente che soffre. Come a Lambarenè nel cuore dell’Africa nera e lebbrosa del mitico medico tedesco.
Non accade spesso, perchè la medicina diventa per molti solo il treno da prendere per fare soldi e conquistare posizioni redditizie, prestigiose. Invece è e resta una missione, e per fortuna tanti ne sono ancora convinti. Tanti medici, e tante persone che lavorano nella sanità. Torlontano accettò persino di usare la politica per la sua predicazione umanitaria, per la sua missione. Diede a Pescara e all’Abruzzo un’eccellenza nel campo dell’ematologia, ma soprattutto un esempio altissimo di umanità. Il suo impegno era da tempo tutto dedicato allo smog, all’inquinamento, all’aria sporca e ai danni che provoca. A 87 anni amava girare in bicicletta. Il suo commiato è una perdita enorme per tutti. La sua vita una lezione. Anche se in tanti – in politica – a suo tempo lo avevano considerato persino un fastidio. Abbiamo un bisogno disperato di lezioni ed esempi, perchè la crisi che ci sta devastando è soprattutto morale ed etica. Altro che borse e indici. Altro che nuovi governi ed economisti di grido. Ci sarebbe bisogno di un clone di Glauco Torlontano, di un pezzo d’azzurro in tanto desolante grigiore perverso che ci sta soffocando.