Tasse, Letta per taglio e lunga rateazione: emendamento
L’Aquila – (Nella foto Letta allarga la braccia: un commiato?) - (ore 0,24) – L’Aula della Camera licenziera’ il ddl stabilita’ sabato pomeriggio. Il calendario del passaggio del testo a Montecitorio e’ stato cosi’ fissato dopo che la conferenza dei capigruppo del Senato ha stabilito di votare venerdi’ mattina, Il provvedimento, equivalente a quello che una volta era la legge finanziaria, conterrà – stando alle assicurazioni politiche circolate ieri e soffiate stasera – anche una parte riguardante il cratere sismico e le modalità di restituzione delle tasse. Obiettivo di tutti è ottenere una riduzione del 60% e la restituzione in un lungo periodo di tempo, come avvenne per i terremotati di Umbria e Marche. L’emendamento per la riduzione delle tasse e la rateazione è stato scritto da Gianni Letta. Sabato, comunque, dovrà esserci una decisione. Ancora una volta ne potremmo uscire grazie al sottosegretario Letta, che propone un intervento di riduzione delle tasse e della ratezione a lungo termine dal 1 gennaio 2012. Sopportabile, se si pagherà il 40% del dovuto e in 100 o 120 rate. Una sorta di commiato di Letta, che è abruzzese e conosce molto bene L’Aquila da quando vi lavorava come giornalista del Tempo, prima di dismettere gli abiti del sottosegretario autorevolissimo e vicino a Berlusconi anche sul piano umano e personale. E quando Letta non sarà più al suo posto, dove sbatteremo la testa? Che l’uomo politico abruzzese ci abbia più volte aiutati, lo sanno tutti, anche quelli che ferovorsamente e ipocritamente lo negano. Per ora, è ancora Letta, come ha confermato in serata il presidente Chiodi confermato la notizia (leggi appresso) a proporre una soluzione, che rende finalmente giustizia al cratere sismico.
IDV – Prima che si apprendesse la notizia, scriveva Lelio De Santis dell’IdV: “Diciamolo una volta per tutte che quei soldi per dare le risposte vere e definitive alle legittime aspettative degli aquilani non ci sono, ma il Governo Berlusconi li ha trovati per le emergenze di altre Regioni, e diciamo anche chiaramente che la gestione coommissariale, con ordinanze contraddittorie che hanno prodotto solo confusione e burocrazia, è funzionale a questa verità .
Dopo 31 mesi, gli aquilani attendono ancora di sapere se e quando potranno ricostruire le loro case e se le tasse le potranno restituire al 40% e dilazionate in 10 anni, come’è avvenuto per il terremoto di Umbria e Marche.
Intanto, tante famiglie sfiduciate se ne vanno e tanti giovani immaginano un loro futuro altrove.
E la politica nostrana assiste impotente, o protestando al seguito del Sindaco, Cialente o implorando per il tramite del Presidente-Commissario, un gesto benevolo dal Governo che, come per quest’ultimo rinvio della restituzione delle tasse, all’ultimo minuto fa il miracolo e concede una piccola proroga, scambiando un diritto per un grande piacere!
E’ vero che la crisi economica e finanziaria è drammatica ed il Paese rischia di affogare, ma la classe politica locale e regionale ha una grande responsabilità per aver preso per buone le promesse di Berlusconi e di Chiodi e per non aver preteso fin dall’inizio atti formali e non pacche sulle spalle, leggi e non parole.
In questa situazione disperata, sentire Chiodi, Piccone, De Matteis ed altri esponenti del Centrodestra parlare di grande successo per un rinvio che attiene al tempo e non al merito della restituzione delle tasse, è semplicemente incredibile e propagandistico.
E’ evidente che si avvicinano le Elezioni comunali e, forse, anche quelle politiche, quando tutto finisce nel tritacarne del scontro politico che prescinde dai problemi e dalle esigenze vitali dell’Aquila e del suo territorio.
Temo che anche adesso non ci sarà un sussulto di dignità ed uno sforzo corale a difesa innanzitutto della dignità degli aquilani e di un futuro possibile per la città capoluogo di Regione.
L’I.d.V. si mette al servizio di questo obiettivo, superando visioni partitiche e procedure rituali, per condividere la voglia di cambiamentio e di riscossa degli aquilani”.
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