Fini… (2)

Pescara – (aggiornamento) – Il leader di Fli Gianfranco Fini non boccia affatto la proposta di Confindustria di istituire una patrimoniale intesa come tassa “sui patrimoni e non sulla prima casa o sui conti bancari”. Parlando a Pescara Fini si e’ chiesto “che senso ha, da parte del presidente del Consiglio, dire che non si puo’ fare quando Confindustria, che non e’ un’organizzazione di bolscevichi in lotta per il comunismo ma e’ l’organizzazione degli imprenditori” ventila, “a certe condizioni, l’idea della patrimoniale con una politica equa di sacrifici”. Fini ha stigmatizzato la risposta del presidente del Consiglio a questa ipotesi e il fatto che il rifiuto sia legato al timore di “colpire gli interessi dei nostri elettori”. “C’e’ forse qualcuno – ha commentato Fini – che non ha capito che il Pdl e’ stato votato da tanta gente che non fa parte del ristretto club di milionari, ma da tanta gente che comincia ad avere davvero il problema di arrivare alla fine del mese. Quindi, se si deve dar vita ad una politica di rigore, questa deve essere sulle spalle di chi se lo puo’ permettere”. Il presidente della Camera ha anche detto che non puo’ essere “un tabu’ l’ipotesi di tassare chi ha di piu’”.
“Il terzo Polo e’ la dimostrazione che e’ possibile un’altra idea della politica, del bipolarismo, della democrazia dell’alternanza”. “Il sistema italiano – ha proseguito – non puo’ continuare ad essere una sorta di derby permanente tra tifoserie, con i sostenitori di Berlusconi che ritengono che tutte le colpe siano della sinistra e con la sinistra che continua a ritenere che tutte le colpe siano di Berlusconi. Questa sorta di derby permanente impedisce alla politica di essere una buona politica, di individuare cio’ che unisce un popolo. Un popolo che perde di vista quelli che sono i momenti unitari della sua azione – ha concluso Fini – rischia di perdere coesione”.

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