Berlusca illustra e promette, Pezzopane e i sindaci: “Non giocate alle tre carte”
L’Aquila – Il presidente Berlusconi ha concluso la giornata aquilana con una serie di promesse e impegni, dati, cifre, numeri, denaro. La presidente Pezzopane ha convocato i sindaci e con loro ha detto: “Non giocate alle tre carte, servono soldi veri e non bisogna toglierli da una parte per spedirli in un’altra”.
COSA DICE SILVIO – Cominciamo dal premier. Dopo aver ispezionato i cantieri ed elogiato chi sta lavorando senza pause per innalzare le case antisismiche, il premier ha detto: “Non saranno definitive, ma serviranno a chi non ha un tetto. Saranno case sicure, ammobiliate, con elettrodomestici e persino asciugamani e accappatoi”. Le case, dice Berlusconi, sono ultrasicure: la scossa di 4 grado Richter di alcuni giorni fa “gli operai che erano sulle piattaforme a lavorare non l’hanno neppure avvertita”. Gli edifici infatti hanno dispersori di energia sismica che alleggeriscono fortemente le vibrazioni della struttura. Un giorno, saranno destinate agli studenti universitari e L’Aquila avrà il più grande campus del mondo.
Il capo del Governo, che ormai prova un’affezione personale e speciale per L’Aquila, ha garantito che i risarcimenti per le case D ed E saranno totali. Si è detto disponibile per rivedere le disposizioni sulle tasse da restituire. Saranno erette 2.277 case di legno, sorgerà una “Onna Nuova”, arriveranno almeno 15.000 nuovi alloggi. Le scuole, come ha confermato il presidente Chiodi, saranno pronte allo scoccare della prima campanella. Sul rientro nelle case agibili, Berlusconi è comprensivo: “Capisco le resistenze di chi avverte continue scosse, la paura della gente, non spingeremo nessuno a soffrire tale soggezione psicologica. Speriamo però che lo sciame sismico si esaurisca, altrimenti sarà davvero un problema”.
LA PRESIDENTE E I SINDACI – E ora la Pezzopane e i sindaci. Motivo della protesta, la riduzione dei fondi europei PIT per affrontare le spese del terremoto. Comprensibile, dice la Pezzopane, e io per prima, ogni sindaco per primo pensa ai terremotati. Ma non si possono tagliare fondi destinati alle province, i PIT, già destinati, già programmati per una rinascita economica e sociale, per iniziative, aziende, turismo, ambiente, opere pubbliche. Ci contavamo, avevamo fatto del tutto per averli, li avevamo e ora ce li tagliano…”. La presidente è arguta come sempre: “Non giocate alle tre carte, non togliete con una mano per dare con un’altra gli stessi soldi. Occorrono soldi nuovi e non rimescolati”. D’accordo i sindaci, d’accordo tutti. Speriamo che Berlusconi tenda un orecchio ed esamini il problema, come ha fatto del resto in altre occasioni. Se l’area aquilana deve davvero risorgere, nessuno può lesinare con le risorse.
ORDINANZE FIRMATE – Prosegue la definizione delle procedure finalizzate al superamento dell’emergenza nei territori colpiti dal terremoto dello scorso 6 aprile. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, si legge in una nota della Protezione Civile, ha firmato due Ordinanze di Protezione Civile che definiscono le modalita’ per accedere agli indennizzi per le attivita’ produttive interessate dal sisma e per procedere alla riparazione degli immobili gravemente danneggiati che a seguito delle verifiche di agibilita’ sono stati inseriti nella categoria E (edifici inagibili). I due provvedimenti vanno ad aggiungersi a quelli gia’ emanati nelle settimane passate e, in particolare, alle ordinanze che disciplinavano l’accesso ai fondi per la riparazione degli edifici agibili o parzialmente inagibili. Vengono cosi’ definite le procedure relative alla cosiddetta ”ricostruzione pesante” che consentiranno ai cittadini le cui abitazioni sono state danneggiate dal terremoto di poter riparare o ricostruire gli immobili ovvero di acquistare un’abitazione equivalente nello stesso territorio. Ai proprietari di immobili adibiti ad abitazione principale e’ riconosciuto un contributo a copertura integrale delle spese previste, mentre per tutte le altre categorie di edifici (seconde case) il contributo a carico dello Stato e’ riconosciuto, per il momento, fino all’80% dell’importo, per una cifra massima pari a 80mila euro. Gli interventi di riparazione e ricostruzione devono assicurare un miglioramento sismico dell’edificio secondo le modalita’ indicate negli Indirizzi Operativi che saranno pubblicati nei prossimi giorni. L’ordinanza disciplina in modo puntuale anche le modalita’ per l’accesso ai contributi per i lavori di riparazione da realizzare nelle parti comuni di condomini o di edifici composti comunque da piu’ unita’ immobiliari e non costituiti in condomini. Tra le spese ammissibili nel conteggio delle spettanze, inoltre, sono compresi gli oneri relativi alla progettazione e alla direzione tecnica dei lavori.
(Nella foto: Il presidente Berlusconi e Stefania Pezzopane durante una recente protesta per i terremotati)
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