Tribunali minori, ennesimo massacro
L’Aquila – “Siamo di fronte all’ennesimo massacro ai danni delle popolazioni. Il tentativo del Governo di voler risparmiare tagliando in maniera indiscriminata i presidi giudiziari, tra i quali quelli del Centro-Abruzzo, e’ la dimostrazione che si sta operando con una totale noncuranza degli effetti di tali operazioni. Siamo consapevoli della necessita’ di ottimizzare le risorse, ma non possiamo in alcun modo farlo su strutture fondamentali come quelle dei tribunali e su temi delicati e fondanti della qualita’ della vita delle popolazioni come la giustizia”. Lo afferma in una nota, il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Di Pangrazio (foto). “I tribunali – prosegue – soprattutto nei nostri territori montani, rappresentano un punto di riferimento, un momento di congiunzione tra societa’ civile e istituzioni. Ma soprattutto rappresentano un filtro importante per la sicurezza dei cittadini nei confronti di possibili infiltrazioni della malavita organizzata. La Marsica e la Valle Peligna sotto questo punto di vista possono essere considerata isole felici, se paragonate ad altre regioni vicine dove molto spesso le organizzazioni criminali hanno preso il posto delle istituzioni e dello Stato. L’abolizione di questi ultimi presidi rappresenterebbe una profonda incrinatura del diritto alla giustizia per queste popolazioni. Stiamo parlando di territori molto vasti, zone montane spesso molto distanti tra di loro e di difficile raggiungimento per chi non ha facilita’ di spostamento, territori che convogliano un grande numero di persone. Pensiamo ad Avezzano il cui bacino di utenza e’ tra i piu’ ampi dell’Abruzzo, oppure al presidio di Sulmona, centro di fondamentale importanza, anche in virtu’ della presenza di un carcere di massima sicurezza. Con la loro soppressione – prosegue ancora Di Pangrazio – si correrebbe il rischio di staccare la spina a dei territori che, nel giro di qualche anno, si sono ritrovati privi di ogni forma di servizio e di tutela. La giustizia e la liberta’ tanto paventata dai protagonisti di questa pessima pagina politica non si possono raggiungere sopprimendo i luoghi in cui tali principi fondamentali vengono esercitati. La direzione mi sembra invece contraria. Si e’ guardato, in maniera sempre piu’ frequente negli ultimi anni alla giustizia come peso per i conti pubblici, macchina lenta e inefficiente. Il tema della sicurezza, grazie soprattutto alla propaganda leghista e ai problemi del nostro primo ministro, e’ stato ridotto ai domini dell’emigrazione e della privacy, senza tuttavia guardare ai bisogni quotidiani dei cittadini e alle necessita’ delle strutture giudiziarie. L’inefficienza della macchina della giustizia in questo modo non verra’ di certo risolta. Al contrario tale situazione sara’ fertile per chi invece dall’assenza di giustizia puo’ creare profitto. Il territorio sottoutilizzato della Valle Peligna non puo’ diventare, in assenza di presidi di legalita’ quali il tribunale, obiettivo o terreno appetibile di chi non e’ abituato a rispettare legalita’ e liberta’ altrui. Allo stesso modo la Marsica, ancora libera da influenze di tipo malavitoso, non puo’ essere sguarnita di una struttura giudiziaria. Questi territori devono essere quindi aiutati a mantenere un alto livello di guardia. Solo salvaguardando i rispettivi tribunali ai territori, con relativo personale, giudici, magistrati, personale inquirente, forze di polizia etc. si potra’ continuare a sottrarre queste aree dall’Abruzzo interno a sistemi organizzati che agiscono fuori da ogni forma di legalita’.
Non c'è ancora nessun commento.