“Ecco cosa rispondo a Chiodi”
L’Aquila – (di Stefania Pezzopane) – In queste giornate drammatiche per L’Aquila, il Presidente- Commissario Chiodi farebbe bene a porre domande puntuali a Berlusconi. In realtà ne basterebbe una sola: perché il governo non ha rispettato gli impegni sulle tasse per L’Aquila? Ma dal momento che Berlusconi neanche lo riceve, allora Chiodi scarica la sua frustrazione, giocando a ping pong con me. Sebbene siano domande assurde, non mi sottraggo alle risposte e sono pronta comunque ad un “faccia a faccia” che non si tenga sulle pagine dei giornali, ma in un pubblico consesso.
1) Io mi attengo a quanto dice la legge. Il nesso di causalità deve essere conseguente al terremoto del 6 aprile ed è proprio questo il punto su cui ci siamo battuti. I fondi devono essere dati esclusivamente alle scuole danneggiate dal sisma del 6 aprile. Per la messa in sicurezza delle scuole esistono altri fondi a cui attingere. Forse la legge non è chiara a Chiodi e ai suoi collaboratori. Se fosse stata chiara non sarebbero stati inseriti interventi, che con il terremoto non hanno nulla a che vedere, e addirittura, da quanto apprendiamo dal Provveditore alle Opere Pubbliche si tratterebbe di interventi valutati sulla base di schede compilate dalla Regione prima del terremoto.
2) La stessa domanda la pongo a lui, che il 6 aprile era Presidente della Regione e non un cittadino qualsiasi. Da Presidente della Regione, nei mesi che hanno preceduto il sisma, non ha speso una parola, né ha compiuto un atto amministrativo per L’Aquila. In ogni caso ricordo a Chiodi che il Sindaco dell’Aquila, in collaborazione con me, che allora ero Presidente della Provincia, aveva chiuso preventivamente le scuole, sin dalla scossa del 30 marzo. Mentre altri, compreso il suo assessore alla Protezione Civile di allora, dopo la riunione della Commissione Grandi Rischi ci dicevano di dormire sonni tranquilli. Comunque da Chiodi mi sarei aspettata più rispetto nei confronti di chi, come me, ha perso quella notte, parenti e d amici.
3) E’ un’affermazione pazzesca, senza fondamento, e tanto più grave perché pronunciata da un Presidente della Regione, ed ex Sindaco, che dovrebbe sapere bene che dal 2004 al 2009, né il Governo, né la Regione hanno mai stanziato un solo euro per la messa in sicurezza delle scuole. Solo con il ricorso a mutui e con altre fonti di finanziamento, la Provincia dell’Aquila, negli anni precedenti, è riuscita a fare interventi cospicui. Già da settembre 2009 molti edifici scolastici della Provincia erano stati resi agibili e ospitavano un numero consistente di studenti. È evidente che se non ci fosse stato il terremoto, Chiodi non avrebbe mai avuto 226 milioni di euro per le scuole, tanto che nei mesi prima del sisma non ha dato nessun segnale di interesse per la messa in sicurezza delle stesse.
4) Non l’ho mai detto. Ritengo sia importante la sicurezza di tutti gli studenti. Ma ritengo anche che per la scurezza delle scuole che non hanno subito danni dal terremoto vadano usati fondi ad hoc. Ovvero penso si debba rispettare la delibera CIPE. Chiodi deve pretendere dal governo Berlusconi specifici fondi per la messa in sicurezza.
5) Sono consapevole del fatto che Chiodi è Commissario della Ricostruzione e di ricostruzione dell’Aquila se ne occupa ben poco. Prova ne è il suo disinteresse per la vicenda tasse e il dirottamento dei fondi per la ricostruzione in altre zone.
6) Chiodi cita inopportunamente le schede emanate dal Comune per edifici scolastici che non sono più tali. Le schede sono state sostituite già da tempo con altri interventi. Non ci risulta oltretutto che altri enti lo abbiano fatto con altrettanta rapidità ed efficacia. Infatti, ad ottobre 2010, il Comune dell’Aquila ha inviato una nota a firma dell’assessore Vladimiro Placidi relativa all’entità dei danni al patrimonio comunale, con allegate le schede del danno e le relative foto di tutti gli edifici del nostro ente, ivi comprese le scuole. La nota è stata acquisita e protocollata proprio dagli uffici del Commissario delegato alla ricostruzione il 20 ottobre 2010. In quell’elenco ci sono numerose scuole e a quell’elenco sono seguite altre note sempre ignorate, tant’è, che abbiamo dovuto chiedere 6 milioni per le scuole e per l’asilo nido di viale Duca degli Abruzzi attraverso la legge ‘mancia’. Ed è solo grazie ai deputati del Pd, in particolare all’onorevole Lolli, ma anche grazie agli onorevoli Mantini e De Angelis, che potremo riparare alcune scuole
7 ) Sul Convitto e sul Conservatorio, Chiodi ha fatto semplicemente il suo dovere. Ora aspettiamo che inizino i lavori. Visto che il Commissario afferma che i fondi ci sono, allora li spenda.
Già a luglio il Comune dell’Aquila ha chiesto un incontro per presentare il nostro piano di interventi e di ricostruzione delle scuole aquilane. Abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo tecnico e ne fanno fede le note più volte inviate al commissario, e gli appelli a mezzo stampa, con richiesta di incontro per insediare un tavolo tecnico per affrontare tutti problemi. Inoltre, lo ribadisco, ad ottobre 2010 il Comune, nella persona dell’assessore Vladimiro Placidi, ha inviato una nota dettagliata con i danni di tutti gli edifici, comprese le scuole. Nota protocollata dal Commissario, ma evidentemente ignorata.
9) Se Chiodi avesse attribuito al Comune i finanziamenti, avremmo proceduto con la stessa celerità con cui si è proceduto per restaurare ‘a tempo di record’ l’immobile ex Isef, che ospiterà i suoi uffici di commissario. Un immobile, quello dell’Isef, inserito tra l’altro nel centro storico senza alcun piano di ricostruzione. Ormai Chiodi è l’unico che continua ad evocare i piani di ricostruzione che non c’entrano un bel nulla e lo testimoniano l’appalto per il teatro comunale (per citare un edificio di fronte alla De Amicis) o il teatro San Filippo e numerosi altri edifici che si trovano in centro. Perché in questi casi non ha evocato il piano di ricostruzione che lui brandisce come un’arma? Quanto alla scuola De Amicis siamo al ridicolo. Era e sarà una scuola, ma anche se non lo fosse più vuole forse dire il commissario che non procederà alla sua ricostruzione?
10) Questa è una domanda da rivolgere alla redazione di Report. Faccio sommessamente notare che in quella trasmissione sono stati intervistati ben 4 esponenti di centro destra, mentre per il centrosinistra c’ero solo io. Forse dovrai fare io appello alla par condicio, non avendo avuto lo stesso tempo concesso loro. Non è certo colpa mia o di Report se il suo capo di gabinetto non ha avuto bisogno di contraddittorio, perché si è contraddetto più volte da solo.
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