Chiodi: “Giustizia fiscale o un altro commissario” – Il sindaco indice cortei – Campane a distesa
L’Aquila – IL PRESIDENTE DECISO A RISOLVERE O A FARSI DA PARTE – E IL PD GLIELO CHIEDE – CIALENTE CHIAMA ALLA PROTESTA – Forse si prospetta una soluzione positiva, anche se è difficile crederci. Ma le parole del presidente Chiodi, pronto a lasciare l’incarico di commissario se non ci saranno risposte, lasciano aperto almeno uno spiraglio. Intanto in Comune ci si prepara alla mobilitazione, in una riunione di emergenza in corso dalle 16,30 convocata dal sindaco Cialente. “Continuo a lavorare senza sosta, facendo la massima pressione sul Governo centrale affinche’ si possa giungere ad una soluzione soddisfacente. Nonostante il tempo non giochi a nostro favore, sono ancora fiducioso che la questione relativa alla restituzione delle tasse per la popolazione del cratere sismico si risolva nei termini utili”. Cosi’ il Commissario delegato per la Ricostruzione, presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, condividendo con gli aquilani uno stato d’animo fatto di consapevolezza, apprensione e speranza. Al punto da prospettare anche una decisione forte e sofferta. Purche’ serva al bene della collettivita’: “Se non dovesse arrivare a breve, brevissimo, una misura ad hoc per attenuare la crisi dell’economia e permettere ai cittadini di rifiatare sul fronte contributivo, rimettero’ al Governo l’incarico di Commissario”. Una scelta pesante ovviamente che, in cuor suo, Chiodi auspica di non dover fare. Non foss’altro per continuare a dare il suo contributo, in termini di energie e rapporti politico-istituzionali, al territorio terremotato, alla sua gente che oggi, in enorme difficolta’ per dover restituire allo Stato tutte le tasse sospese, gli chiede quantomeno una ulteriore proroga. “Ho portato a Roma la necessaria documentazione per sostenere l’impossibilita’ di effettuare i pagamenti da parte dei cittadini – fa sapere il Commissario Chiodi – Ho dimostrato con i fatti che si tratta di un carico fiscale insostenibile. Ho affrontato l’argomento nei molti incontri avuti col Sottosegretario Gianni Letta. Insieme siamo stati dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi”. Di piu’. Chiodi riferisce che il Sottosegretario ne ha parlato anche in sede di Consiglio dei Ministri che, dal proprio canto, ha espresso un’apertura di massima. “Non vorrei – teme il Commissario – che ora fossero subentrati altri problemi. E’ una questione di giustizia ed equita’ sociale – conclude – Ed il Paese non puo’ tirarsi indietro. Non ora”. Chiodi, comunque, non si arrende. Lunedi’ sara’ di nuovo nella Capitale per perorare la causa degli aquilani. Ed azzarda: “Forse gia’ allora ci potra’ essere un segnale positivo”.
PD PER DIMISSIONI – “Martedi’ prossimo in aula – annuncia il Capogruppo del PD in Consiglio regionale Camillo Di”Alessandro – presentero’ la richiesta di dimissioni di Chiodi da commissario alla ricostruzione. Deve lasciare, ha fallito sulle tre partite vitali della citta’ di L’Aquila: rinvio tasse, zona franca, ricosruzione pesante”. “Il consigliere regionale del PDL Ricciuti – commenta l’esponente del PD – ha chiesto a Chiodi di dimettersi da Commissario alla ricostruzioni, il consigliere comunale Lombardi si e’ dimesso da coordinatore cittadino del PDL, ma Chiodi continua a rimanere li’, continua a consentire lo scempio delle ragioni dell’Abruzzo e di L’Aquila”. “Sul mancato rinvio del pagamento delle tasse aveva ragione il sindaco Cialente – insiste D’Alessandro – hanno avuto torto tutti gli altri, a partire da Chiodi a De Matteis, passando per l’intero PDL, se ora vi sono sussulti di dignita’ dobbiamo andare fino in fondo”. “Facile prendersela con Tremonti – riprende D’Alessandro – in Abruzzo il Governo ha un suo delegato, che ha un nome e cognome, Gianni Chiodi, che e’ il complice silente ed accomodante dei killer che si trovano a Roma” “Va posto fine – conclude D’Alessandro – al commissariamento: tra mancato rinvio delle tasse, zona franca in alto mare e fondi della scuola scippati, ormai ci troviamo di fronte ad una vergogna”.
CIALENTE – Dopo aver incontrato oggi la città nelle sue espressioni produttive, il sindaco passa all’azione. In programma diverse iniziative ma soprattutto proteste e cortei. Cialente ha annunciato una richiesta di incontro con il governo per avere risposte definitive. Lunedì incontrerà i sindaci del cratere. Chiederà ai parlamentari di venire in città per verificare la situazione e decidere il da farsi.
Martedì 8, prima manifestazione dalle 15.30 davanti l’Emiciclo alla Villa, in occasione del Consiglio regionale. Il sindaco chiede che siano presenti i cittadini. venerdì 11 novembre ancora un corteo, pomeriggio dalla Villa comunale. con la partecipazione degli studenti. Ai parroci sarà chiesto che suonino le campane per richiamare la gente a partecipare.
In seguito, nanifestazione a Roma quando sarà esaminato l’emendamento deciso dal governo.
In passato pochissime altre volte le campane sono state sciolte in segno di richiamo alla popolazione. E’ un’usanza storica, che richiama altri tempi e altre emergenze, ma il senso non cambia: se l’ora è grave, si suonano le campane.
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