Treno “maglev” sospeso, come funziona?
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – Come avrete letto nei giorni scorsi, l’Università dell’Aquila ha reso noto ad alcuni giornali di aver brevettato un tipo di treno sospeso, a levitazione magnetica, del tipo detto comunemente “maglev”, capace di muoversi fino a velocità superiori ai 600 km orari. Di treni del genere si parla da molti anni, evidentemente – ma mancano notizie più precise perchè l’Università non ne ha fornite alla stampa e alle pubblicazioni scientifiche, come sarebbe stato meglio fare – quello brevettato a Coppito ha caratteristiche particolari. Prima o poi se ne saprà di più. I brevetti ci sono e l’invenzione è tutelata.
Scorrazzando su internet, e rileggendo un buon vecchio libro di fisica, cerchiamo di capire di cosa si tratta. I maglev esistono in diversi paesi del mondo. A Shanghai in Cina ce n’è uno che copre un percorso di 30 km. Altri se ne sono visti in Germania e in Inghilterra, ma sono stati dismessi. Uno ce n’è in Giappone, che pare sia soltanto una curiosità per turisti. Evidentemente, i maglev non sono convenienti. Le infrastrutture necessarie per far viaggiare commercialmente il veicolo a sospensione sono costose e richiedono manutenzioni onerose.
Un treno del genere funziona semplicemente basandosi sull’effetto calamita. La levitazione magnetica fa sì che un oggetto resti sospeso su un altro oggetto senza supporto, senza cioè appoggiarsi in alcun modo, grazie ai campi magnetici che contrastano la gravità naturale: l’oggetto resta sospeso in aria. Facile capire che tale oggetto può essere anche molto grande e pesante (come un treno), e può muoversi spinto da un propulsore. Non vi saranno attriti, quindi la spinta non sarà molto dispendiosa, e lo sarà ancora meno usando dei materiali superconduttori come elettromagneti, perchè tali materiali producono campi più energetici, essendo appunto superconduttori. Il treno di Shanghai in Cina viaggia ad oltre 430 km orari: praticamente in 30 km non fa in tempo ad accelerare, che già deve cominciare a frenare. L’energia della frenata viene riutilizzata. Poco o niente inquinamento, poca energia consumata. Una meraviglia. Però, come abbiamo visto, la maggior parte dei treni del mondo sono tradizionali: viaggiano appoggiando le ruote sui binari e consumando molta energia. Ci sarà un motivo… Ci auguriamo che il brevetto aquilano superi le difficoltà e le limitazioni di cui abbiamo parlato. Così come speriamo che l’invenzione si diffonda nel mondo. Per ora, e per molto tempo ancora, continueremo a usare i treni cosiddetti “superveloci” sulla poche linee italiane ammodernate. Per non parlare dei trenini L’Aquila-Sulmona o del vecchio convoglio Pescara-Avezzano-Roma: è un miracolo quando arriva in orario. Lo Stato intende spendere per migliorarlo decine di milioni di euro, e intanto continuiamo a fare autostrade. Il maglev sospeso in aria come un pensiero resta una speranza.
(Nella foto sopra: Un esempio di levitazione: una lastrina di grafite sospesa su un materiale magnetico. Sotto: Il treno a levitazione in funzione a Shanghai in Cina, su una linea da 30 km soltanto).
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