Scuole, dieci domande a Chiodi


L’Aquila – LE PONE STEFANIA PEZZOPANE E CHIODI LE RISPONDE – (foto) - “Quella di Chiodi è l’ennesima ripresa deju lattaro”. Questo il commento dell’assessore comunale Stefania Pezzopane in merito alle ultime dichiarazioni del Commissario Gianni Chiodi, su presunti controlli effettuati sui destinatari dei fondi per le scuole già prima della trasmissione Report.
“A questo punto Chiodi risponda a queste semplici domande e ci dica con chiarezza:
1) Quali controlli sono stati effettuati sulle proposte degli enti inseriti nel decreto 61?
2) Perché è stato fatto un decreto senza gli opportuni controlli preventivi a maggio 2011, presentato in pompa magna insieme a tanti amministratori, che poi a giugno, un mese dopo, Chiodi afferma di aver già rivisto perché non più valido?
3) Chi ha fatto le stime per i danni che poi non c’erano? Chi era il responsabile del procedimento, incaricato di predisporre il decreto? È stata fatta un’apposita istruttoria da parte del settore competente?
4) Perché solo dopo la trasmissione Report Chiodi comunica che verranno esclusi dei progetti? Esiste un nuovo decreto che annulla il precedente? Perché sul sito del Commissario è pubblicato ancora il vecchio elenco?
5) Come andranno ridistribuite le risorse delle scuole escluse? Secondo le precise direttive della delibera CIPE?
6) Perché Chiodi continua ad affermare che gli interventi sono finalizzati alla messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici della Regione, quando la delibera CIPE del 26 giugno 2009 asserisce a chiare lettere che alla Regione Abruzzo vengono assegnati 226 milioni di euro “per la ricostruzione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici danneggiati dagli eventi sismici del 6 aprile 2009”?
7) Se è tanto sicuro che i finanziamenti possono essere dati a tutte le scuole, perché poi afferma di voler annullare alcuni progetti?
8) Perché per accedere ai fondi ci si basa, secondo quanto asserito da Morgante a Report, sulle autocertificazioni dei Sindaci, e non si è proceduto ad una perizia tecnica preventiva, come è accaduto per le abitazioni dei privati cittadini?
9) Ci sono dei progetti già finanziati? Quali? Tra questi ve ne è qualcuno di quelli esclusi o da escludere?
10) Se è vero che erano già in atto delle verifiche, prima della trasmissione Report, perché è stato siglato in pompa magna, a metà ottobre, il protocollo a Roma, a palazzo Chigi, in cui si faceva esplicito riferimento al decreto firmato da Chiodi e a quegli specifici interventi?
Su tutte queste domande attendiamo risposte chiare, fermo restando che il Comune ha fatto apposita richiesta d’accesso agli atti e che l’on Lolli ha presentato un’interrogazione parlamentare sull’argomento”.

CHIODI RISPONDE – Il presidente Chiodi scrive: “Rispondo con piacere alle domande dell’assessore Pezzopane, pur consapevole che non sarà sufficiente ad evitare prossime uscite sull’argomento ribadendo falsità e concetti basati sulla non conoscenza degli argomenti.
Mi auguro che, con altrettanto piacere, risponda alle mie, in quanto anche lei è un amministratore locale.
Nel risponderle, premetto che sfugge all’assessore Pezzopane la differenza tra un atto programmatorio, come appunto il decreto n. 61, e uno dispositivo.
Il primo ha valenza generale e necessita di ulteriori provvedimenti per esplicare tutta la sua efficacia: in altre parole il decreto 61 ha individuato una serie di interventi in modo non rigido che poi devono essere validati da provvedimenti successivi.
Ciò è accaduto già per la provincia dell’Aquila, per la quale, dopo la individuazione fatta dal decreto 61, si è reso necessario con singoli decreti, quelli ‘dispositivi’ appunto, approvare le spese per ogni singolo edificio scolastico, dopo la valutazione dei requisiti tecnici, giuridici ed economici. Già in quei casi la Corte dei Conti ha controllato preventivamente sia il decreto programmatico che i successivi decreti di approvazione dei singoli interventi.
Sulle singole domande:
1) tutti gli interventi sono stati inseriti grazie alla attività fatta dal Provveditorato alle Opere Pubbliche – che ci ha segnalato gli interventi di Ortona per esempio – le schede di censimento danni inviatemi a seguito del decreto n. 2 dello scrivente e le richieste giunte dal 6 aprile 2009 alla data del decreto da parte degli enti proprietari. Tutti enti pubblici, con attività istruttoria fatta da tutti uffici tecnici composti da pubblici ufficiali. I controlli sono importanti nella fase di determinazione della spesa e della ammissibilità, che, come ho tentato di dire prima, verranno fatti successivamente come lo stesso decreto 61 prevede, pertanto l’attività istruttoria preventiva può essere limitata. Così è stato fatto.
2) la risposta a questa domanda è contenuta nella prima. Evidenzio solo che il decreto 61 ha natura programmatoria perché era necessario prenotare quanto prima possibile le risorse presso il CIPE.
3) dopo essere stata una delle protagoniste della prima ricostruzione, l’assessore Pezzopane non ha ancora imparato come funziona un ufficio Commisariale dell’emergenza, dove non esiste la divisione delle competenze amministrative né responsabili di procedimento. Di tutti gli atti emanati da quando sono Commissario il responsabile è lo scrivente, che ne risponde in ogni forma di legge.
Le stime dei danni, come sopra detto, sono del Provveditorato e degli enti proprietari, che le ribadisco dovranno essere validate prima della emissione dei singoli decreti di approvazione della spesa.
4) su questo ho già avuto modo di dire che la nota con cui ho chiesto alcuni dati per verificare i requisiti di prima ammissibilità è del giugno scorso e tutti i soggetti attuatori ci hanno risposto ben prima di Report. Tutti gli atti sono a disposizione della Pezzopane, ovviamente.
5) le risorse per le scuole escluse saranno distribuite congli stesso criteri con cui sono state distribuite quelle dell’attuale decreto 61.
6) la Pezzopane ha ragione. Devono essere ‘scuole colpite dal terremoto del 6 aprile 2009′. Per lei ció significa che sono solo quelle dell’Aquila e del cratere. Lo vada a dire questo concetto ad alcune scuole di Avezzano o di Sulmona. Del resto la normativa emergenziale già riconosce la possibilità di poter intervenire su edifici fuori cratere purché vi sia il “nesso di causalità”.
7) perché non hanno il nesso o, come nel caso del comune dell’Aquila, non sono edifici scolastici.
8) perché gli atti dei pubblici ufficiali fanno prova fino a querela di falso. Se la Pezzopane poi non si fida dei tecnici pubblici, lo dica pure.
9) i progetti finanziati sono quelli della Provincia dell’Aquila che la Pezzopane conosce bene. Per tutti gli altri, repetita iuvant, sarà necessaria la verifica dei requisiti come prevede il decreto 61.
10) il protocollo riguardava le linee guida di Reluis, WWF, DIGAT, FISH e UNICEF, per garantire che le future progettazioni siano fatte secondo standard elevati di qualità. La Pezzopane non ha capito di cosa si trattasse.
Spero che ora l’Assessore risponda alle mie di domande.
1) pensa davvero che il nesso di causalità riguardi solo il cratere, o tutti i contributi che stiamo dando fuori cratere siano una invenzione del Commissario per la Ricostruzione?
2) quanti morti pensa che ci sarebbero stati se il terremoto fosse arrivato in orario scolastico in quegli edifici che mancavano di collaudo?
3) perché in qualità di Presidente della Provincia ha speso somme irrisorie per la sicurezza sismica delle scuole, tanto che il terremoto dell’Aquila, al di lá di quello che lei falsamente sostiene, ha provocato danni seri a tutti gli edifici scolastici di proprietà provinciale?
4) ritiene davvero che la sicurezza degli alunni e degli studenti residenti fuori cratere sia meno importante di quelli dentro cratere?
5) ha capito l’assessore Pezzopane che i fondi per le scuole ci sono soprattutto per il cratere, che non avrà i limiti imposti per quelle fuori cratere? In altre parole: è cosciente che TUTTE le scuole d’Abruzzo, comprese quelle dell’Aquila, saranno le più sicure d’Italia?
6) perché il Comune dell’Aquila ha proposto edifici in parte non più scuole, in quanto adibiti a seggi elettorali, e in parte non riferibili ad edifici che non sono stati mai scuole?
7) ha capito la Pezzopane che parallelamente al piano Scuole d’Abruzzo ho provveduto a richiedere al CIPE, a valere sulle risorse dedicate al II piano stralcio delle opere pubbliche, il finanziamento del Convitto Nazionale e del Conservatorio per oltre 40 milioni di euro?
8) perché non ho ancora ricevuto un piano di messa in sicurezza e ricostruzione delle scuole di proprietà del Comune, che sarei pronto a finanziare DOMATTINA, mentre la Provincia dell’Aquila ha quasi terminato? Forse è più pagante fare polemiche false piuttosto che lavorare mentre si avvicinano le elezioni?
9) se per ipotesi avessi finanziato qualche scuola del centro storico, quando avrebbe fatto partire i lavori l’assessore Pezzopane visto che manca il piano della ricostruzione? Del tipo: avete deciso che fare con la De Amicis?
10) perché nel servizio di Report tutti sono intervistati in modo efficacemente incalzante, mentre lei è l’unica che, indisturbata, fa dichiarazioni senza contraddittorio quale unica depositaria della verità?

Anche io mi aspetto risposte chiare, fermo restando che chiederò formalmente la trasmissione di un piano di interventi sulle scuole di proprietà comunale con la speranza di avere finalmente un dato certo sugli interventi da farsi e sull’effettivo fabbisogno finanziario.
Inoltre, sarà mia cura richiedere ai deputati e senatori del PdL valutare l’opportunità di fare una interrogazione parlamentare sulla mancanza, dopo 2 anni e 8 mesi dal terremoto, del piano di ricostruzione del centro storico e di un piano complessivo per la messa in sicurezza e ricostruzione delle scuole di proprietà del comune dell’Aquila.


03 Novembre 2011

Categoria : Politica
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