Abruzzo, mangioni e ignoranti
L’Aquila – ALLARME COLESTEROLO – In Abruzzo ogni giorno 14 persone muoiono per un problema cardiaco. Ed e’ proprio arrivata l’ora di intervenire, prima di tutto abbassando il colesterolo in modo efficace. Nella regione per malattie del sistema circolatorio sono morte 5455 persone e di questi decessi 1881 sono imputabili a malattie ischemiche del cuore. In un solo anno i ricoveri legati ad aterosclerosi coronarica e altre malattie ischemiche del cuore sono stati 6672. Molti di questi ricoveri e di questi decessi si sarebbero potuti evitare se solo i livelli di colesterolo fossero state tenuti adeguatamente sotto controllo in modo efficace. Perche’ ridurre il colesterolo non basta, occorre anche mantenerlo a livelli adeguati. Il colesterolo e’ il big killer del cuore ma gli italiani, abruzzesi compresi, sembrano ignorarlo. Non lo misurano neppure. In Abruzzo su cento adulti 17 non hanno mai misurato il colesterolo. E quindi non sanno cosa rischia il loro cuore. L’allarme viene dagli esperti Alberico Luigi Catapano (Professore Ordinario di Farmacologia all’Universita’ degli Studi di Milano e Presidente Eletto della Societa’ Europea Aterosclerosi) e Claudio Borghi (Professore Ordinario di Medicina Interna all’Universita’ degli Studi di Bologna) in occasione della conferenza stampa di presentazione di nuovi scenari terapeutici nella lotta al colesterolo alla luce dei risultati dello SHARP (Study of Heart And Renal Protection). Il messaggio e’ univoco: ridurre efficacemente il colesterolo LDL (cosidetto “cattivo”) utilizzando la terapia di associazione che permette un’ulteriore riduzione del 25% rispetto alla monoterapia, sia con l’associazione fissa ezetimibe/simvastatina (INEGY) che con il solo principio attivo ezetimibe (EZETROL, classe A) associato ad un’altra statina nell’ottica di una terapia ipocolesterolemizzate sempre piu’ a misura di paziente. E’ la cenerentola dei fattori di rischio. Non da’ sintomi, non da’ campanelli d’allarme eppure arriva diretto al cuore. E’ il colesterolo, tra i fattori di rischio per il cuore uno dei piu’ temibili eppure uno dei piu’ trascurati dagli italiani. C’e’ chi non lo valuta proprio e chi pensa che per fronteggiarlo basti una piccola correzione nell’alimentazione. “E’ un triste destino che il colesterolo condivide anche, per esempio, con l’ipertensione. E’ un problema culturale- dice Alberico Luigi Catapano- il medico e il paziente devono convincersi che la riduzione deve essere prolungata nel tempo (idealmente per il resto della vita una volta iniziata la terapia) e che solo cosi’ si possono ottenere i benefici attesi”.
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