L’Aquila si gioca tutto
L’Aquila – ZONA FRANCA E TASSE, O LA VA O LA SPACCA – Tra oggi e domani L’Aquila si gioca tutto: o vivrà o continuerà a sprofondare in un gorgo economico: il punto di non ritorno. Se è scritto che il Natale 2011 debba essere l’ultimo, prima di una migrazione di massa e di un impoverimento insostenibile, lo sapremo. I problemi sul tappeto sono due. Zona franca, promessa da due anni e bloccata da una insuperabile burocrazia europea (così viene affermato), e restituzione delle tass. Qui la gente le tasse vuol pagarle, ma di importo ridotto del 60% e in rateazione sostenibile e diluita nel tempo. Non è un regalo, quello preteso, ma solo il trattamento riservato in passato ad altri terremotati. Ma, se nulla cambierà rispetto ad oggi, il salasso della restituzione in toto e subito, segnerà la fine dell’economia locale e il tracollo per migliaia di famiglie.
Tutti credono nel sincero impegno di Chiodi e nella buona volontà del sottosegretario Letta, ma crederanno ancora di più ai fatti. Che dovranno arrivare subito, prima che partano (per alcuni datori di lavoro è già avvenuto) i meccanismi contabili per le trattenute su stipendi e tredicesime.
Argomento forte l’alluvione in Toscana e Liguria. Immediatamente il governo ha deciso di rincarare le accise sui carburanti di poco meno di un centesimo di euro, per almeno due mesi. Perchè per L’Aquila non si è fatto o non si fa lo stesso?
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