Dragaggio, la farsa oltraggiosa
Pescara – La farsa, l’ironia, l’umorismo ancora meglio, non sono mai offensivi quando il loro scopo è suscitare il sorriso, pur utilizzando argomenti graffianti. Castigando ridendo i costumi, come si diceva in latino.
A Pescara la farsa è diventata puro e semplice oltraggio alla città , agli operatori portuali, alla marineria. Di mese in mese, dalla scorsa primavera ad oggi, la vicenda del porto e del dragaggio dei fondali insabbiati ha assunto i toni incredibili di una vicenda misteriosa. Ad un certo punto, il porto fu chiuso perchè inutuilizzabile e pericorso, e chiuso ancora è, a molto tempo dalla nomina del commissario, il presidente della Provincia Guerino Testa, foto, che anche lui, pur dislocando sul campo buona volontà e capacità , annaspa anche lui nelle paludi burocratiche. Di fatto, non ha prodotto risultati: il dragaggio a novembre ancora non c’è. Altro alla gente non interessa. Nè si può ragionevolmente pretendere dai cittadini che capiscano e accettino ciò che sta avvenendo.
Due gli interventi del sottosegretario all’ambiente, Giampiero Catone. Tempeste di sdegni ipocriti, dichiarazioni fasulle, impegni tanto solenni quanto felloni. Da parte di tutti, a rotazione, di fronte ad una città sgomenta dal fatto che non si riesca a fare quello che in ogni porto canale è solo normale: ripulire i fondali.
Ora, l’on. Catone, precisato che il suo ministero ha fatto tutto ciò che gli competeva, scarica di nuovo responsabilità e competenze su autorità e istituzioni abruzzesi. Come dire: tocca a voi. Muovetevi.
Invece, non si muove nulla. Oggi si apprende che l’inizio del dragaggio è non solo lontano (mesi ancora?), ma anche non prevedibile come una scadenza precisa. Ecco che, appunto, la farsa durata anni, esplosa nel 2011 e ancora in alto mare, diventa oltraggiosa per la città .
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