Minoranze linguistiche e unificazione nazionale
Teramo – Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la rassegna “Emergenze Mediterranee” dedica un evento alle tante “alterità” che compongono l’identità del nostro Paese. Un viaggio nel tempo e nello spazio all’interno del grande e misconosciuto patrimonio culturale nascosto tra le minoranze linguistiche presenti nella nostra Italia. Ladini, occitani, arbëreshe, sardi, sloveni, friulani sono solo alcune delle comunità che hanno avuto un ruolo fondamentale nel processo di unificazione nazionale.
Venerdì 28 ottobre, alle ore 18.00 presso la Sala San Carlo del Museo Archeologico di Teramo, alle voci degli studiosi si mescolerà la voce narrante di Claudio Marchione. Racconti nei quali alla lingua “di tutti” si intrecceranno le lingue “di pochi”, suoni sconosciuti e dallo straordinario potere evocativo, che aggiungono nuovo senso al nostro frasario comune.
In programma gli interventi dei professori Giovanni Agresti dell’Università degli Studi di Teramo, Vittorio Dell’Aquila del Centre d’Études Linguistiques pour l’Europe e Pierfranco Bruni Responsabile del progetto “Etnie – Risorgimento” del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’appuntamento è promosso dalla sezione italiana dell’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo con il Comune di Teramo, la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo e la Fondazione Tercas.
Giovanni Agresti si occupa da oltre quindici anni di lingue minoritarie, in particolare della lingua occitana contemporanea. Nel 2008 ha fondato l’Associazione LEM-Italia – antenna italiana del progetto franco-italiano LEM (Lingue d’Europa e del Mediterraneo) – di cui attualmente è presidente.
Pierfranco Bruni, esperto di letterature del Mediterraneo, è archeologo del Ministero per i beni e le attività culturali e attualmente responsabile del progetto Minoranze Linguistiche e Letteratura dello stesso ministero. Tra i suoi testi: “Mediterraneo: Percorsi di civiltà nella letteratura italiana” e “Dall’indifferenza alla nostalgia. I segni e le etnie tra linguaggi, letteratura e beni culturali”.
Vittorio Dell’Aquila dirige con Gabriele Iannàccaro il Centre d’Études Linguistiques pour l’Europe di Milano e con Silvia Negrotti il Forskningscentrum för Europeisk Flerspråkighet di Vaasa/Vasa. Collabora per la ricerca con l’Istitut Cultural Ladin Majon di Fascegn, con il Laboratoire de Phonétique et Phonologie della Sorbonne-Nouvelle, l’Università di Milano-Bicocca, il Centro di Dialettologia della Svizzera Italiana, l’Università di Rēzekne e la società SmallCodes
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