“L’appello di Cialente non cada nel vuoto”
L’Aquila – E’ importante che l’appello lanciato qualche giorno fa dal sindaco alla città non cada nel vuoto. La grande voglia di partecipazione che è nata, soprattutto da parte dei giovani , dopo il dramma del 6 aprile, deve trovare riscontri ed accoglienza nelle istituzioni che sono il braccio operativo della democrazia. Lo scrive Stefania Pezzopane, presidente della Provincia. “Non è dunque un atto di maniera la “lettera alla città” di Massimo Cialente, ma una sostanziale chiamata all’impegno collettivo che merita risposta da parte di tutti, associazioni, comitati, categorie e cittadini.
Mi rendo da subito disponibile per la mia parte a cercare, con tutti coloro che hanno energie ed idee da spendere per la rinascita del territorio, nuovi modi e nuovi luoghi per scegliere insieme.
Da una società propositiva e partecipe le istituzioni traggono linfa vitale, per questo dobbiamo trovare il modo di comunicare fra noi. Sprecare questa occasione porterebbe di nuovo alla frustrazione ed all’assopimento sociale.
Tutti sono stati colti dalla meraviglia quando a seguito del sisma molte associazioni e comitati si sono spontaneamente ritrovati per mettere in gioco tempo, risorse ed intelligenze senza badare alle appartenenze. Ogni volta che partecipo invitata ad uno dei loro incontri non posso non chiedermi dove fosse finora quest’energia. La tragedia comune ha trasformato la gente aquilana in Popolo, svegliando gli spiriti migliori. Sono questi spiriti che fanno grandi le città.
Per lanciare una prima pietra nello stagno ipotizzo dei forum mensili aperti a tutti, gestiti da una conferenza dei comitati. E aggiungerei delle periodiche consultazioni aperte con esperti ed amministratori che si sono resi protagonisti di altre ricostruzioni di successo.
La Provincia intende favorire questo laboratorio anche attraverso la messa a disposizione di mezzi e luoghi, ove possibile.
Propongo una giornata di incontro a breve termine con tutti i soggetti interessati per stabilire le migliori forme organizzative ed un primo calendario di incontri.
Cominciamo subito, per tornare gradualmente a reggerci sulle nostre gambe senza prolungare eccessivamente la generosa assistenza tecnica della Protezione Civile. L’Aquila dovranno ricostruirla gli aquilani che sanno com’era e come dovrà essere, per esaltare i suoi pregi e arginare i suoi difetti. Così come dovranno essere gli aquilani a dare concretezza alla meravigliosa solidarietà a loro indirizzata da tutto il mondo.
Se il Governo vuole davvero che L’Aquila rinasca faccia il suo unico dovere, quello di garantire risorse certe su cui pianificare le tappe della ricostruzione che sappiamo lunga e difficile ma che deve essere chiara e certa fin d’ora. Per il resto dovrebbe lasciarci liberi di scegliere il nostro futuro”.
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