Transcom accusa il sindacato, che reagisce


L’Aquila – Battibecco cartaceo a colpi di dichiarazioni tra Transcom, UGL e UIL. Eccone le varie fasi: Transcom accusa i sindacati, che reagiscono rimpallando le affermazioni della multinazionale che ha a L’Aquila un call center.
TRANSCOM – “Con estremo dispiacere prendiamo atto dalle testate giornalistiche locali della decisione presa dai lavoratori di Transcom di non voler accettare le condizioni retributive proposte dall’azienda” dichiara Roberto Boggio Direttore Generale di Transcom Worldwide S.p.A. “E’ bene ricordare che esse erano di una retribuzione annua lorda pari a 17.000 euro, corrispondente ad un netto di circa 13.000 euro, ben superiore ai valori esistenti all’interno del settore dei call center in outsourcing”.
“E’ evidente – conclude con amarezza il manager della multinazionale – che il sindacato che ha guidato a questa decisione i lavoratori di Transcom si sta assumendo una grossa responsabilità nell’impedire la riapertura della sede di un’azienda che per 10 anni ha dato lavoro a centinaia di Aquilani e che oggi sta semplicemente chiedendo retribuzioni di mercato per poter restare sul mercato”.

UGL – “Apprendiamo con disappunto delle non veritiere ed equivoche affermazioni fatte dal CM Roberto Boggio che sostiene con una bella faccia tosta e sapendo di mentire che i lavoratori, influenzati dai sindacati, avrebbero rifiutato la proposta aziendale di percepire 17.000 € lordi l’anno”. Lo afferma Piero Peretti, segretario del sindacato UGL. “Ebbene, a scanso di equivoci, l’operatore di Transcom dell’Aquila ad oggi, come si evince dai cud, percepisce un reddito di 17.000 € lordi. Quindi Boggio, nell’intendo di ribaltare la realtà che evidenzia sempre di più l’atteggiamento squallido tenuto dalla sua azienda, gioca sui numeri e dice cose inesatte. Se alla Transcom sta bene riconoscere i 17.000€ per ogni dipendente, la cosa ci trova in piena sintonia in quanto restano immutate le condizioni attuali. La verità, purtroppo, è un’altra: tra eliminazione della 14.ma, soppressione di livelli e congelamento dell’anzianità, il salasso è veramente pesante. E si tenga conto che, pur accettando le oscene proposte aziendali, il lavoro nell’immediato verrebbe garantito a soli 150 operatori. Questa è la verità, caro Boggio!
Non ci scandalizziamo, quindi, se la maggioranza dei lavoratori presenti all’assemblea ha negato qualsiasi apertura a quella che sempre di più ha il sapore di una beffa nata sulle ceneri di un terremoto”.

FRANCAZIO – Piero Francazio della UIL scrive: “Facciamo riferimento alla dichiarazione uscita oggi su noto quotidiano locale in cui veniva riportato che avemmo chiesto un incontro alle istituzioni. Mi preme sottolineare che già Venerdì scorso abbiamo inviato la richiesta di incontro (via mail e fax) alle istituzioni locali Comune , Provincia e Regione a nome di tutte e 4 le oo.ss., ma fino ad oggi nessuna risposta.
Questa situazione ci rende ancora più convinti che le organizzazioni sindacali e i lavoratori tutti, sono stati lasciati a gestire questa delicata vertenza, e qualcuno ci smentisca se ciò non fosse. Siamo obbligati a portare fino in fondo l’ impegno a difesa dei posti di lavoro, al di là di sane e qualificate società che possano aprire nuovi call center, e su quest ’ultimo punto vediamo con auspicio e dovuta prudenza le parole dell’onorevole Aracu intervenuto ieri ,e ben lieti di supportare l’apertura di nuove Aziende. Apprendiamo oggi che il Direttore Generale di Transcom Worldwide S.p.A risulta dispiaciuto della decisione presa ieri in una prima assemblea , ma e’ doveroso risvegliare quelle considerazioni e fatti che sembrano, da parte sua, considerati solo come passato e cioè che i lavoratori aquilani hanno dato tantissimo in dieci anni d’azienda e l’hanno ricambiata sia professionalmente e sia in termini di produttività e now how, ricordiamo molti progetti sono stati coniati nel sito aquilano per poi essere trasferiti e utilizzati in altri siti d’Italia, il tutto con l’aggravante di un piano industriale, smentito solo a voce il 17 novembre 2008,che ratifica il potenziamento e gli investimenti in zone al di fuori dell’Abruzzo, e ciò rende naturale che i lavoratori abbiano la rabbia e delusione di un loro impegno lavorativo ripagato con un licenziamento.
L’azienda faccia un ripensamento, la trattativa deve andare avanti.
Poiche’ la Transcom w.w. deve ricorrere alla cassa integrazione guadagni in deroga, Mercoledì 15 c.m. alle ore 11 (opp. Venerdì 17 stessa ora) sono state convocate le segreterie provinciali e le RSU presso confindustria per firmare il documento che vede la cassa integrazione per 13 settimane a zero ore, a partire dal giorno 10 agosto 2009″.


14 Luglio 2009

Categoria : Economia
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