Opinioni – “Ancora le mani in tasca agli aquilani per la ricostruzione?”
L’Aquila – Riceviamo da Emidio Di Carlo, foto, giornalista indipendente che si definisce “rapinato e vilipeso dalla ‘cricca’ nazionale e locale”: “Una nuova ordinanza, finalizzata all’accelerazione fittizia per i lavori necessari alla ricostruzione nelle zone colpite dal sisma, viene annunciata ai cittadini aquilani. I proprietari degli immobili potrebbero avere una corsia di preferenza nell’autorizzazione anche dei lavori interni agli immobili da risanare o ricostruire a condizione che stipulino una polizza personale. Nel mentre, di fatto, l’iter accelerato dell’autorizzazione resterebbe vincolato all’esame dei progetti riguardanti le parti comuni e gli interventi strutturali. Dunque si è non solo in presenza di una presa in giro poiché i tempi lunghi della nota filiera non cambierebbero, ma, allo stesso tempo, si vuole favorire quanti sono tenuti al rilascio delle fideiussioni. Al di là dell’assurda Ordinanza in questione c’è da dire che Chiodi, Cicchetti e company, in ogni ordine e grado dello Stato centrale e periferico, sono convinti che tutte le famiglie aquilane abbiano il conto in banca o, per essere ancora più, espliciti, vogliano vendere gli alloggi dissestati o vincolarli ad una pratica di garanzia fideiussoria straordinaria che potrebbe, un domani, rivelarsi capestro, magari di fronte all’impossibilità di contrazione di un futuro mutuo. Da una “cricca” all’altra i progetti si susseguono alacremente. Sono stati effettuati gli incassi sulle “prime necessità” dando ricoveri nei map che già a due anni dall’evento si stanno rivelando precari; poi sono molte le famiglie che, “non protette dal sistema clientelare, sono state messe in mezzo alla strada, invitate ad un fai da te e con il miraggio del sussidio mensile per l’autonoma sistemazione che viene erogato con sensibili ritardi burocratici e che, seconde indiscrezioni, dovrebbe essere ridotta se non addirittura cessare a fine anno. Ora la “cricca” mira a spremere gli aquilani, (per gli amici dei politici ed amministratori locali, spesso, la ricostruzione si è conclusa con processo accelerato) per la via fideiussoria “fottendosene” delle ansie e delle difficoltà delle tante famiglie (e non sono poche) già private delle proprie case realizzate con sacrifici in tanti anni di duro lavoro. Tutto questo accade mentre si apprende che il Commissario Chiodi ha portato il suo reddito da € 125.633 nel 2008 ad € 245.649 nel 2009. A questo punto non resta che attendere di conoscere i redditi dei vari Cicchetti, Fontana, Cialente e company, Di Stefano, Pezzopane, ecc, per fare una colletta (magari “Porta a Porta” con il collega Vespa) onde perequare le spettanze economiche a tutti i vari protagonisti della ricostruzione”.
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