Democrazia e spari alla testa


L’Aquila – (di Giulio Petrilli, PD) – Qualche settimana fa , quando avvenne il ritrovamento di una fossa comune vicino al carcere di Tripoli di Ali Salim con i corpi di 1600 detenuti trucidati dal regime di Gheddafi nel 1996, non ebbi esitazioni a definirla una pratica doppiamente criminale, perché uccidere una persona già detenuta e inerme è un crimine doppio.
Oggi anche uccidere Gheddafi, già prigioniero con un colpo di pistola alla nuca, denota una logica da barbarie che appoggiata anche dalla Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia fa venire i brividi.
Critichiamo i criminali e ci comportiamo esattamente come loro, nessuna parola di condanna verso una esecuzione sommaria, anzi parole di apprezzamento sulla rivoluzione compiuta da parte di Obama, Sarkosy, Frattini e un po’ tutti.
Nessuna riflessione sulla necessità di aprire un nuovo ciclo, senza applicare la tortura nelle carceri e le esecuzioni sommarie.
Quale differenza tra il regime di Gheddafi e i nuovi liberatori?
Rastrellamenti e uccisioni ieri, rastrellamenti e uccisioni oggi.
Tortura ieri e tortura oggi.
Esecuzioni sommarie ieri, esecuzioni sommarie oggi.
I bombardamenti Nato e delle potenze occidentali sono serviti a creare un nuovo regime, che uccide i prigionieri e li trascina lungo le vie con le macchine e non più i cavalli.


20 Ottobre 2011

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.