Sanitopoli: “Masciarelli comandava”
Pescara – (aggiornamento) – Processo detto Sanitopoli, per le prossime ore è attesa la testimonianza di grande rilievo della moglie di Enzo Maria Angelini, l’uomo che scatenò sanitopoli con le sue accuse alla giunta regionale Del Turco e a molti politici. Nella prima parte dell’udienza, oggi, ascoltato l’ex manager della ASL di Chieti, Luigi Conga. Secondo costui, è fuori di dubbio che la politica era penetrata profondamente nel mondo della sanità e vi giocava un ruolo determinante, spesso estromettendo di fatto dirigenti e funzionari. Uno dei difensori, l’avv. Ciprietti, ha a lungo polemizzato con alcuni testimoni, tentando di incalzarli con raffiche di domande, specie in materia di accreditamento delle cliniche private presso la Regione.
“Masciarelli faceva il direttore a tutto tondo. Ero diventato il mero esecutore di decisioni che venivano prese altrove”. Lo ha detto Giovanni Carusi, direttore regionale alla sanita’ dal 2000 al 2004, nel corso del processo all’ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco per presunte tangenti nel mondo della sanita’. Carusi, chiamato a testimoniare dall’accusa, ha riferito ai giudici il motivo delle sue dimissioni dall’incarico di direttore durante l’assessorato di Vito Domenici. Il teste ha raccontato al collegio di un elenco di consulenze da affidare fornitogli da Domenici e la sua contrarieta’ in quanto non conosceva le persone indicate. A spingerlo alle dimissioni la presenza di Giancarlo Masciarelli che , pur non essendo all’epoca ancora presidente della Fira e neanche consulente, ‘la faceva da padrone’. Il testimone ha poi parlato delle cartolarizzazioni e degli atti transattivi tra le asl e le cliniche private a saldo dei crediti vantati. Carusi ha anche riferito delle cattive rendicontazioni fatte da alcuni ex direttori generali relativamente al disavanzo sostenendo di averli per questo esautorato dal loro incarico. Su questo punto e’ intervenuto l’ex manager della asl di Chieti, Luigi Conga, imputato nel processo, sostenendo che lui e gli altri direttori non sono stati cacciati da Carusi in quanto non aveva l’autorita’ per farlo. ‘ Siamo stati esautorati- ha detto- per questioni meramente politiche. Ci siamo rivolti poi a due tribunali e ci hanno dato ragione’. Si e’avvalsa invece della facolta’ di non rispondere un’altra testimone Serena Palamanella. La donna e’ indagata per riciclaggio in un procedimento parallelo a questo.
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