Otto scosse in Valle Aterno – LCV: “A zero piano sicurezza” – IdV ironizza


L’Aquila – FREDDO, PAURA E TENTATO OSCURAMENTO DELLE NOTIZIE – Torna l’allarme, con una giustificabile paura. Da questa mattina alle 8 e 30 circa, otto scosse sismiche, la più forte 2,4 ml, la meno forte 2,1 ml. Il fenomeno riguarda l’are amontuosa tra Reatino e Aquilano. Gli epicentri sono tra Borbona, Cittareale, Montereale, Cagnano Amiterno. Terremoto avvertito anche in altri comuni, fino a Pizzoli e Scoppito. Le ultime tre scosse, poco prima delle ore 11, hanno avuto una frequenza molto ravvicinata. Quasi un anno fa, un fenomeno analogo riguardò la stessa zona: sciami sismici lunghi settimane, serie di scosse tutte di magnitudine inferiore a 3. Ma la zona è a forte rischio sismico e la storia lo conferma, dunque la gente è in ansia. A L’Aquila e molti centri dei dintorni la notte è trascorsa in banco, dopo la forte scossa 3,3 ml di ieri sera alle 23 e 13. Oggi, come leggete altrove, nuova scossa 2ml nell’area dei Monti della Laga, avvertita nel Teramano. L’intera catena del Gran Sasso-Laga è sismicamente irrequieta.
Come altre volte è accaduto, persiste il tentato oscuramente delle notizie sul sisma da parte dell’informazione pubblica. Si minimizza, si sorvola, ed è inquietante che ciò accada. Chi ha dato l’ordine di far finta di nulla o ridurre al minimo le notizie? Se c’è un ordine, fuori chi lo ha impartito. Se non c’è, fuori le spiegazioni. Sono finiti i tempi delle “cover” concordate tra pochi direttori e comandantini espressi dalla politica. Oggi è inutile minimizzare: ci siamo noi on line, c’è il social network.
LCV – “La Lista Civica L’Aquila che Vogliamo (LCV) e’ ormai consapevole della volonta’ dell’attuale amministrazione del Comune dell’Aquila di non voler dotare la citta’ di un vero piano di protezione civile comunale. La scossa sismica di ieri sera, di magnitudo 3.3, ha per l’ennesima volta messo a nudo il piano di protezione civile della citta’ e reso consapevoli i cittadini di essere soli”. Lo scrive il responsabile del programma letorale dell’Lcv, Pier Paolo Visione. “Non i cittadini di una citta’ qualsiasi – osserva – ma quelli di una citta’ colpita non piu’ di due anni e mezzo fa dal terremoto piu’ disastroso dell’ultimo secolo in Europa. Cosi’ come prima del 6 aprile 2009 ci si distraeva con le nomine all’interno dei partiti oggi ci si distrae con i giochi di poltrona utili per la corsa a candidato sindaco della citta’ dell’Aquila senza fare nulla per i cittadini. LCV non puo’ far altro che sollecitare di nuovo il senso civico di coloro che per forza di cose si trovano ancora ad amministrare la citta’ fino a maggio 2012 e in mancanza di azioni concrete ed immediate, si auspica l’intervento della Prefettura. Questo perche’ il Sindaco e’ Autorita’ comunale di protezione civile (art. 15, comma 3, L. 225/92) e deve preventivamente comunicare ai suoi cittadini lo scenario di rischio che insiste sul proprio territorio, le linee generali del piano comunale di emergenza, i comportamenti da assumere, prima, durante e dopo l’evento, i mezzi ed i modi attraverso i quali verranno diffuse informazioni ed allarmi e dovra’ quindi predisporre e divulgare un sistema di allertamento per la popolazione. Oggi – afferma Visione la popolazione seguita a non conoscere queste cose. LCV non si aspetta la solita conferenza stampa che conferma che il Piano c’e’ secondo le indicazioni della normativa nazionale perche’ le scatole vuote e i faldoni chiusi a chiave nei cassetti comunali non servono ai cittadini dell’Aquila. Dopo la nostra esperienza e’ evidente che e’ necessario attrezzare delle grandi aree di attesa con la presenza di volontari (nel programma elettorale di LCV ne abbiamo previste 4, una a nord, una sud, una ad est ed una ad ovest della citta’) dove i cittadini possano raccogliersi, anche dopo una piccola scossa se non si sentono sicuri nelle proprie case, e trascorrere la notte o la giornata in macchina. Serve, inoltre, un vero piano di protezione civile comunale, reso efficace con simulazioni e con una corretta e trasparente comunicazione. LCV chiede, infine, che vengano riviste e rimodulate le ordinanze per la ricostruzione innalzando i parametri minimi di sicurezza da applicare alla riparazione e ristrutturazione degli immobili di ogni genere, vincolati e non, e chiede che si doti ogni edificio del cratere di un proprio libretto dei lavori effettuati. Non ci servono gli eroi – conclude Visione – ma solo persone che applichino le regole e la legge con buon senso ed a favore dei cittadini”.
IDV – Scrive Lelio De Santis dell’Idv: “Le scosse continuano, anche di forte intensità come quella di martedì notte di 3.3 di magnitudine, ma dopo 2 anni e mezzo i cittadini ancora non sanno dove radunarsi e come comportarsi. I morti del 6 Aprile, causati anche dalle colpevoli rassicurazioni del sistema della protezione civile, dovrebbero avere insegnato a tutti, e sopratttutto a Chi è tenuto, che è prioritario assicurare ai cittadini due condizioni essenziali per evitare il ripetersi di danni alle persone : Ricostruire bene e con il livello massimo dei parametri di sicurezza ed un Piano comunale di protezione civile efficiente ed operativo, con la disponibilità in tutte le 24 ore di aree di raccolta attrezzate.
Finora, nessuna delle due è visibile.
La filiera della ricostruzione nei progetti delle case E taglia proprio le spese previste per la sicurezza e l’adeguamento sismico ed il Comune dell’Aquila ha annunciato in primavera un Piano di protezione civile con numerose aree di raccolta, ma nessuno sa dove sono e se sono operative: di sicuro dopo la scossa di martedì, i cittadini erano – come quella notte del 6 aprile – per strada ed al freddo, impauriti e senza informazioni.
Non vorrei che gli amministratori comunali siano distratti dall’imminenza della campagna elettorale e non svolgano completamente i loro doveri verso la collettività e che tutto venga visto solo nella logica dell’interesse elettorale e delle candidature al prossimo Consiglio comunale: sarebbe un comportamento irresponsabile ed intollerabile!
E’auspicabile, invece, che gli attuali Amministratori comunali, di maggioranza e di minoranza, facciano bene il loro dovere a tempo pieno e si occupino fino all’ultimo giorno di mandato solo della cosa pubblica ed dell’interesse collettivo.
D’altra parte, ci sono già Partiti, Associazioni, Comitati a preoccuparsi di preparare programmi e coalizioni, con incontri e discussioni già avviate su tutti i fronti: ed io penso che anche questo rito possa apparire incomprensibile a tanti cittadini di fronte alla drammatiicità della situazione, se si riduce tutto a formule ed a candidature, in una logica di conservazione del potere ed a prescindere da quello che serve ad una città da ricostruire”.


19 Ottobre 2011

Categoria : Cronaca
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