Ecco com’è ridotto il palazzo di giustizia
L’Aquila – Stretto, scomodo, privo di acustica, fatto in sostanza di edifici che spesso sono solo baracche color blu, il palazzo di giustizia aquilano a Bazzano aspetta che quello vero, in via XX Settembre, ritorni ad essere utilizzabile. O meglio, aspettano coloro che vi lavorano e che sono costretti a bazzicarlo ogni giorno. La struttura è davvero un po’ deprimente, benchè siano stati usati anche materiali costosi, come il porfido per i pavimenti esterni. Ma… siamo a L’Aquila e bisogna aspettarsi di tutto, anzi, di più. Gli spazi meno frequentati, progettati per ospitare magari gente seduta in attesa dei tempi sterminati della giustizia italiana, sono ridotti all’incuria più incredibile. Sono vecchi, sconnessi e abbandonati come se avessero vent’anni, invece ne hanno appena due. Vero che il vecchio palazzo di giustizia, mai completato dal 1969 al momento del suo dissesto sismico rovinoso, era un trionfo si sprechi: dai materiali agli spazi, ai corridoi bui e vagamente tenebrosi, alle vetrate luride coperte di tele di ragno e sporcizia decennale. Vero anche che una struttura nuova, come quella di Bazzano, potrebbe offrirsi al cittadino in modo decisamente migliore. Mancano, tanto per dirne una, i parcheggi. Tuttavia l’immagine che vi mostriamo a sinistra nella foto in evidenza, è soltanto frutto di incuria, trasandatezza che a L’Aquila è costume e non c’entra nulla con il terremoto. Semplicemente, le cose si lasciano al degrado, allo sporco, al brutto. Manca una cultura dell’estetica? Ma molto di più: manca qualcuno che ordini di fare pulizia e di strappare le erbacce. Che tristezza.
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