Salviamo l’aglio rosso peligno


aglio-rosso-di-sulmonaL’Aquila – L’aglio rosso di Sulmona (che è meglio definire peligno) è una squisitezza che va salvata, un prodotto della terra genuino e dal sapore particolare che ne fa una ricercatezza della cucina. Si legge volentieri, quindi, la notizia secondo la quale il sindaco di Sulmona Fabio Federico ha intenzione di ottenere il riconoscimento DOP (denominazione di origine protetta) per l’aglio rosso. Il magnifico bulbo (meno male che Wikipedia lo cita) dal nome latino allium sativum, delle liliacee o alliaceae è insidiato, come tanti altri prodotti non protetti, da imitazioni e incursioni di dubbia origine, spesso spacciate come aglio rosso peligno, mentre non lo sono affatto. E’ il prezzo che si paga per decenni di indifferenza e ignoranza nei confronti della nostra agricoltura, mai tutelata da leggi e provvedimenti di garanzia dell’origine. Il sindaco ha incontrato la Coldiretti, speriamo che le sue richieste trovino ascolto, anche se non lo sapremo facilmente: la Coldiretti non è un fulmine di comunicazione…
Stando a notizie raccolte dal quotidiano Il Centro, gli ettari coltivati ad aglio rosso sono soltanto, ormai, 10, mentre vent’anni fa erano 60. La produzione è di circa 600 quintali, dei quali 150 servono però alla risemina. Il rosso di Sulmona nasce e si trova solo in Valle Peligna. Speriamo che lo tutelino davvero: la cucina senza il sativum nostrano perderebbe molto del suo valore e gusto.


26 Marzo 2009

Categoria : Economia
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