Tutta la rabbia del commissario
L’Aquila – .CHIODI SI SFOGA SULLA RICOSTRUZIONE – Paura di essere messi da parte, a L’Aquila, nella fase della ricostruzione. E niente di concreto da chi dovrebbe occuparsene. Il presidente Chiodi – commissario alla ricostruzione fino a dicembre (poi si vedrà …) – si sfoga e palesa rabbia per le cose che non vanno. Per i 30 mesi durante i quali nel centro della città non si è aperto un solo cantiere. Per Chiodi, il Comune potrebbe agire e non agisce. Dunque chi blocca di fatto la rinascita della città nel senso fisico? Lo sfogo di Chiodi è stato consegnato ai giornalisti oggi, al termine della cerimonia di consegna degli attestati, nel campus dello sport. Un’occasione colta al volo.
Il presidente commissario è convinto che sia il Comune dell’Aquila a restare fermo. Benchè sia stata annunciata tempo fa, ma non con comunicati stampa, la elaborazione e la consegna a Letta di un documento con le linee per la pianificazione. Per Chiodi questa non è trasparenza, ma confusione e goffo incaponimento su parole vuote, tipo turismo, cultura, che sono solo intenti e ripetizioni di ovvietà sentite tutti i giorni. Insieme con sempiterne lamentazioni che finiscono con l’avere un sapore politico di attacco al governo, quando il governo ha dato i soldi, e affidato agli enti locali la ricostruzione. Non spetta al governo occuparsene.
Per Chiodi non esiste un vero piano di ricostruzione, con scelte e linee guida, preciso, completo, determinato. Se i pieni poteri spettassero al commissario, egli avrebbe saputo cosa fare e lo starebbe facendo: prima di tutto una pianificazione. La struttura di missione, per Chiodi, è pronta a collaborare con chi chiede la collaborazione. Oppure con chi, non avendone bisognio, sa fare da solo.
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