Quale futuro senza provincia?
Chieti – Riceviamo da Luciano Pellegrini: “Al salotto Culturale Semprevivo in Corso Marrucino, il sindaco della città, Umberto di Primio ha relazionato su “QUALE FUTURO SENZA PROVINCIA?”. La domanda spontanea che più persone si sono poste è il motivo per cui a parlare della Provincia fosse il sindaco e no il Presidente della Provincia. Il sindaco ha dato la sua risposta, a me poco convincente, che non c’era niente di strano in quanto Comune – Provincia e Regione sono enti locali, per cui ci si può sostituire.
Mah! Penso che probabilmente gli ultimi avvenimenti in provincia forse hanno consigliato il presidente Di Giuseppantonio a rifiutare l’incontro.
Forse perché appartiene all’UDC?
La gente è frastornata da questi compromessi territoriali che vanno contro le scelte a livello nazionale.
L’UDC con il suo lider Casini, si oppone alla maggioranza del governo, ma fa accordi territoriali con il centro destra. E’ solo questione di poltrone?
Questa è la politica?
Dunque, a cosa servono le province?
Il relatore, Di Primio, ha giustificato la loro esistenza dimostrando che i costi che si recuperano non valgono la scelta di eliminarle.
E’ vero che i costi diretti ed indiretti non ridurranno i costi della spesa pubblica dello Stato, ma tenendo presente che in ogni modo senza le Provincie si può ottimamente governare, questi soldi diretti ed indiretti, fanno entrare nelle casse quattrini.
Il costo diretto del personale non è indifferente: presidente – assessori-consiglieri-porta borse-segretarie-ecc.
Ed i costi indiretti? Affitti-auto blu-cellulari-computer e l’elenco è tanto ma tanto lungo.
Ma è la moralità di questi enti che avviliscono i cittadini.
Vedi le ultime piccole province nate, ma solo per le poltrone. Monza e Brianza (MB), Fermo (FM) e Barletta-Andria-Trani (BT);
Ma si è già pensato come far rientrare le province dalla finestra, se venissero eliminate, come è costume in Italia .
Esiste il proverbio, “ fatta la legge gabbato lo santo”.
Le vecchie Province saranno sostituite con delle nuove entità sovracomunali definite Città metropolitane.
Lo stesso discorso vale per i piccoli comuni che non avendo le risorse per governare attingono i soldi dallo stato. E’ sempre questione di poltrone.
E che dire delle regioni e dei loro costi astronomici?
Il discorso che il cittadino vorrebbe ascoltare è quello che queste migliaia di amministratori se ne andassero a casa ad iniziare da un drastico ridimensionamento dei politicanti al parlamento e senato.
In tutti i modi il sindaco ha fatto dignitosamente la sua figura. Non per questo è stato scelto fra i primi dieci sindaci in Italia.
Sarà gradito alle persone!
Intanto sta pensando a creare un “ territorio chietino” con un bacino di servizi associati, con comuni come Guardiagrele- Francavilla-Ortona per non essere sottomessa da Pescara, in caso di unione di province.
Dispiace l’aver constatato che le persone presenti all’incontro sono state molto poche.
E nessun giovane!
Una occasione simile bisognava sfruttarla!
Si poteva cogliere la opportunità per fare domande anche non attinenti l’argomento della discussione, come è stato fatto.
Avere la prima carica cittadina di fronte non succede tutti i giorni.
I giovani dovevano essere presenti e gridare le loro richieste.
Peccato… una occasione persa!”.
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