Tutti a parlare della ricostruzione (che però non c’è ancora)
L’Aquila – (Foto: Cialente – a sinistra – e Fontana questa mattina) – Il sindaco Cialente coglie l’occasione e ribadisce senza mezzi termini: tutto inutile, non accadrà nulla di positivo se non usciremo dal problema ricostruzione. Una ricostruzione al momento sempre bloccata. Che il sindaco abbia ragione è sotto gli occhi di tutti, e si riassume in due parole: nemmeno un cantiere per le case E in centro. Tutto qua. Come 30 mesi fa.
“Sviluppo e benessere delle popolazioni colpite dal sisma e rapido rientro nelle abitazioni danneggiate”. E’ lo scopo della Struttura Tecnica di Missione, che dal giorno successivo al sisma, lavora con il Commissario per la Ricostruzione. “Obiettivi raggiungibili – ha spiegato il Coordinatore della Stm Gaetano Fontana – tenendo sempre presente due parole chiave ricostruzione e ripianificazione”. Un modo indiretto, anche questo, per confermare che la ricostruzione finora non c’è.
Intervenuto all’assemblea degli ‘Stati Generali dell’Economia e del Lavoro’ promossa dalla Camera di Commercio dell’Aquila, Fontana ha affermato: “Sono due facce della stessa medaglia, per questo la Struttura, in esecuzione di quanto richiesto dalla legge, ha pubblicato, già nel luglio dello scorso anno, le ‘Linee di Indirizzo Strategico’ per la ripianificazione del territorio”.
Documento che secondo la Stm deve essere il punto di riferimento di quanti ambiscono a un nuovo futuro per i territori del Cratere. Il Coordinatore della Stm nel suo intervento ha illustrato dati e principali elementi di diagnosi dell’attuale situazione. “Pensieri non chiusi e autoreferenziali di una tecnostruttura quale è Stm, ma frutto di un costante e fertile dialogo con tutti i soggetti che ci hanno riconosciuti come interlocutori. Particolarmente intensi – prosegue – sono stati gli scambi con i piccoli Comuni, la Provincia, gli organi della ‘società di mezzo’, i cittadini – che ci scrivono e ci rivolgono domande ogni giorno”.
Per quanto riguarda gli interventi già finanziati, Fontana ha illustrato il programma prioritario del Decreto 24/2010: 11 edifici pubblici del comune dell’Aquila per i quali il Governo ha stanziato 47 milioni di euro; Altri 42 milioni riguardano 39 edifici tra case comunali, centri polifunzionali e palazzi storici, individuati dai sindaci per “Un’opera per ogni comune del cratere”. E ancora, gli interventi per l’Università dell’Aquila con 40 milioni del Cipe 79/2009; i 21 edifici, 19 di rilevanza strategica nel comune di L’Aquila per i quali, sempre il Cipe 82/2009 ha stanziato 200,85 milioni. Secondo Fontana è necessario un disegno strategico del territorio nella sua interezza. “Occorre pensare – spiega – alla ricostruzione di tutte le emergenze storico-artistiche e di infrastrutture non invasive come la copertura a banda larga del centro storico e dei principali agglomerati contigui. Scegliere come prioritaria la ricostruzione delle sedi universitarie danneggiate e degli alloggi per gli studenti, fissare standard di densità abitativa e di lavoro, identificare aree da destinare alle future iniziative industriali e commerciali, così come di spazi – possibilmente all‘interno dei centro storici – da riservare alle organizzazioni del volontariato e alle associazioni giovanili”. “Un primo parziale elenco – conclude – che vuole tuttavia suggerire ciò che normalmente viene definito attraverso piani strategici di sviluppo territoriale”.
E guardando alle prospettive di sviluppo economico Fontana immagina “politiche volte a massimizzare le ricadute economiche ed occupazionali prodotte in ambito locale dalle spese per la ricostruzione e al contempo creare le condizioni affinché l‘economia locale possa incamminarsi lungo un sentiero di crescita virtuoso, che la porti a raggiungere nel 2021 livelli di sviluppo almeno paragonabili a quelli degli altri sistemi urbani dell‘Italia centrale”. (red.)
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