Chi andrà in tutte quelle chiese?

(di G.Col.) – (Foto. galassie nello spazio profondo, centinaia di miliardi di stelle ognuna) – Posso avvicinarmi al quesito su Dio (esiste?) guardando il cielo stellato, leggendo la biologia o la meccanica quantistica, cioè tentando di capire la natura. Non quando entro nella sontuosità dorata di certe chiese. Queste parole di un agnostico (ma non tanto) alla ricerca di risposte, ci tornano in mente leggendo che 116 edifici ecclesiali sono stati restaurati e rimessi in sicurezza in Abruzzo. Quasi sempre grazie e doni e generosità estranee alla nostra terra martoriata. Niente da dire, è chiaro, sul valore del patrimonio monumentale e artistico. Qualche perplessità sul fatto che si stanno ricostruendo chiese, ma non case E dei centri storici, cominciando da quello aquilano. Che sempre di più, ha smesso di esistere. Ci è stato semplicemente tolto. Una città e un territorio non sono fatti solo di chiese e monasteri, che pure sono importanti per chi crede e per chi non crede. Sono un tessuto civile, sociale, umano, che finora rimane una superficie butterata di ruderi, puntelli, pietre, sporcizia, abitacolo per randagi. Ci domandiamo chi andrà in quelle chiese. Turisti no, perchè qui il turismo non esiste, e quel poco consiste in gente che viene a fotografare la distruzione. Pensate, persino il Gran Sasso è chiuso da mesi…
Andranno nelle chiese i fedeli, forse, ma quanti saranno, se la gente sta andando via? E se molti hanno paura di entrare in edifici “messi in sicurezza” ma mai sicuri? Prima di creare luoghi di preghiera, si dovrebbe pensare ai preganti. Altrimenti, per chi crede, basta il cielo stellato di kantiana memoria. Ma, come spesso, a sbagliare siamo probabilmente noi e ad azzeccare i ricostruttori (con i soldi regalati).