A chi piace il regno del timbro malefico?


(di G.Col.) – 221 milioni per la sicurezza delle scuole, lo avrete letto ieri 12. Una buona notizia e un altro “centro” del presidente Chiodi. Però riflettiamo. Molti dei lavori finanziati con questa enorme somma saranno affidati a comuni e province abruzzesi. Le scuole, infatti, sono di competenza di tali enti locali. Perchè negli annunci relativi a cose del genere, si parla di somme, ci si elogia (quando è giusto, è giusto), ma nessuno si preoccupa mai di fissare tempi, date e scadenze?
Quando lo stato sborsa denaro, e nel caso del cratere sismico ne sta sborsando molto, dovrebbe anche dire: ecco i soldi, ma se non li usate presto e bene, se non finite i lavori in – mettiamo – un anno, due anni, ve li togliamo. E non vi daremo più un euro in futuro. Sarebbe come inchiodare la burocrazia, il regno del timbro malefico, bloccarla nella sua nefasta essenza, e costringere tutti a muoversi come lepri inseguite dal cacciatore. Tempi e modalità dovrebbero essere giusti, commisurati alle esigenze e difficoltà, persino con possibilità di giustificare qualche motivato ritardo. Un minimo di elasticità. Ma un massimo di rigore inflessibile. Vogliamo ricordare che in Giappone hanno rimesso in piedi un’autostrada in tre settimane? O vogliamo ricordare che la Fiat ha dovuto aspettare due anni per poterci regalare un asilo a Bazzano? Lo ha detto Marchionne, mica uno qualsiasi. E pure con un certo fastidio. Mai una notizia sulla burocrazia, che peccato. Solo annunci e fiumi di denaro. Forse nessuno vuole davvero fissare regole e tempi. Forse fanno comodo a tutti i livelli. Sì, deve essere così.



13 Ottobre 2011

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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