A chi piace il regno del timbro malefico?
(di G.Col.) – 221 milioni per la sicurezza delle scuole, lo avrete letto ieri 12. Una buona notizia e un altro “centro” del presidente Chiodi. Però riflettiamo. Molti dei lavori finanziati con questa enorme somma saranno affidati a comuni e province abruzzesi. Le scuole, infatti, sono di competenza di tali enti locali. Perchè negli annunci relativi a cose del genere, si parla di somme, ci si elogia (quando è giusto, è giusto), ma nessuno si preoccupa mai di fissare tempi, date e scadenze?
Quando lo stato sborsa denaro, e nel caso del cratere sismico ne sta sborsando molto, dovrebbe anche dire: ecco i soldi, ma se non li usate presto e bene, se non finite i lavori in – mettiamo – un anno, due anni, ve li togliamo. E non vi daremo più un euro in futuro. Sarebbe come inchiodare la burocrazia, il regno del timbro malefico, bloccarla nella sua nefasta essenza, e costringere tutti a muoversi come lepri inseguite dal cacciatore. Tempi e modalità dovrebbero essere giusti, commisurati alle esigenze e difficoltà , persino con possibilità di giustificare qualche motivato ritardo. Un minimo di elasticità . Ma un massimo di rigore inflessibile. Vogliamo ricordare che in Giappone hanno rimesso in piedi un’autostrada in tre settimane? O vogliamo ricordare che la Fiat ha dovuto aspettare due anni per poterci regalare un asilo a Bazzano? Lo ha detto Marchionne, mica uno qualsiasi. E pure con un certo fastidio. Mai una notizia sulla burocrazia, che peccato. Solo annunci e fiumi di denaro. Forse nessuno vuole davvero fissare regole e tempi. Forse fanno comodo a tutti i livelli. Sì, deve essere così.
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