Castel di Sangro, vietato nascere


L’Aquila – UGL: EPISODIO GRAVISSIMO – TERZO POLO AVEZZANO PERPLESSO SU RIORDINO SANITA’ – (Foto: l’ospedale sangrino) – Fausto Pietrangeli (UGL Castel di Sangro) e Giuliana Vespa, UGL sanità L’Aquila, scrivono: “Grave, anzi gravissimo nel 2011, partorire in uno studio medico invece che in un ospedale. Fortunatamente si è conclusa bene la vicenda della piccola nata in uno studio medico ma ciò che è accaduto deve porre le basi affinchè vengano garantiti i servizi di emergenza e di urgenza. Il nosocomio più vicino a Castel di Sangro è quello di Isernia (30Km di curve). Un bambino,però, non nasce seguendo le esigenze dei tagli ai servizi sanitari, nasce quando è pronto per venire al mondo ed ha il sacrosanto diritto, così come la mamma, di avere una struttura efficiente pronta ad accoglierli nella massima sicurezza per la salute. La situazione è destinata a peggiorare con l’avvicinarsi della stagione invernale e non può diventare “vietato nascere”. Alla luce di quanto accaduto, l’UGL chiederà un incontro al manager Silveri al fine di valutare la situazione assistenziale dell’Alto Sangro.

TERZO POLO AVEZZANO – Alleanza per l’Italia, FLI , UDC , Rinnovamento e Partecipazione scrivono: “L’accadimento verificatosi a Castel Di Sangro della nascita di una bimba nello studio del Ginecologo conferma le nostre perplessità sul modello di riordino della sanità calato dall’alto senza essere condiviso minimamente dalle comunità locali e senza, soprattutto, l’ascolto delle stesse per registrare le problematiche. La prima fase di ogni decisione politica è l’ascolto. Poi il decisore può operare nel modo che crede opportuno e rispondente alla sua linea politica. Per un servizio come la salute non si può fare a meno di una stretta collaborazione tra decisore politico e comunità locale.
Noi faremo così. Le regole del risparmio e delle razionalizzazioni fanno parte della nostra stategia politica ma devono fare i conti con la qualità del servizio e della sicurezza del cittadino. La salute non e merce di scambio, ma è un diritto inalienabile per ogni cittadino italiano che viva in una grande città o in un piccolo paese di montagna. Senza fargli correre rischi”.


13 Ottobre 2011

Categoria : Cronaca
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