Letterature della sopravvivenza
Teramo – Sono letterature “dell’esiguità”, espressioni di comunità talora fortemente minoritarie, a rischio di estinzione. Sono le “letterature della sopravvivenza”, espressioni viscerali di soggetti in costante ricerca di identità, segnati da un’identità multipla che è a un tempo ricchezza e smarrimento.
Così domani 14 ottobre “Emergenze Mediterranee” dedica un appuntamento al grande e misconosciuto patrimonio culturale delle minoranze linguistiche. Alle ore 18.00, presso la Sala San Carlo del Museo Archeologico in Via Delfico a Teramo, un racconto a più voci incentrato sulle espressioni letterarie a rischio di estinzione.
In scena le voci di Claudio Salvagno (foto) poeta occitano delle Valli Piemontesi e Dijana Pavlovic attrice romnì di origine serba. Interverranno: Giovanni Agresti docente presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Teramo e presidente dell’Associazione culturale LEM-Italia (Lingue d’Europa e del Mediterraneo), Paola Desideri docente di didattica delle lingue moderne presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti – Pescara.
L’appuntamento è promosso dalla sezione italiana dell’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo con il Comune di Teramo, la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo e la Fondazione Tercas.
Claudio Salvagno, voce nuova ed originale della poesia in lingua occitana. La sua lirica, fortemente radicata alla terra ed alla cultura dell’Occitania italiana, prende spunto da questi elementi per indagare e scandagliare la condizione umana contemporanea e la crisi, o meglio le disarmonie, della società moderna. Artista poliedrico, ha esposto come scultore in diverse mostre e le sue opere in legno, lavorate con antica sapienza, sono nodose contorte e viscerali, come ad indagare gli aspetti più veri di ogni uomo.
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