IdV: “Ma quale consiglio straordinario?”
L’Aquila – (di Lelio De Santis, coordinatore IdV) – MOLTE ASSENZE INGIUSTIFICABILI – Consiglio comunale straordinario di ieri ha approvato all’unanimità le tre mozioni per la proroga delle tasse, per le attività produttive e per le attività culturali, e questa ritrovata concordia fra i diversi Gruppi consiliari è il solo fatto positivo!
Gli obiettivi delle mozioni sono chiaramente condivisibili, ma di per sè la mozione rappresenta solo un’espressione di buone intenzioni, pronunciate anche con passione e convinzione, ma fa rimanere i problemi lì dove sono e come sono, non aggiungendo nulla in termini di risultati e di assicurazione di risposte positive, soprattutto per l’assenza dei maggiori interlocutori istituzionali : il governo nazionale, la giunta regionale, il commissario, Chiodi, ed i parlamentari abruzzesi.
L’assenza del Commissario- Presidente, Chiodi e dei suoi più stretti collaboratori, Cicchetti e Fontana, è veramente ingiustificabile ed offensiva per la massima assise comunale e per l’intera città , che nulla può aspettarsi proprio da Chi ha il dovere di ascoltare le istanze dei cittadini ed ha la responsabilità di adottare i provvedimenti per la ricostruzione sociale e materiale. Responsabilità e compiti ben remunerati!
L’assenza dei parlamentari – se invitati – eccetto Lolli, è altrettanto inspiegabile, perché dimostra che la ricostruzione dell’Aquila viene ritenuta una vicenda tutta locale e non di valenza almeno regionale, che richiederebbe alla politica una visione complessiva e la giusta consapevolezza che la rinascita della città dell’Aquila può rappresentare un’opportunità di sviluppo per tutta la Regione. L’assenza del Governo nazionale non fa più notizia, considerato che le promesse di Berlusconi sono rimaste tali e solo Chiodi, per dovere, Cialente, per fiducia e qualcun altro ci avevano creduto!
Se qualcuno pensa che il Consiglio sia delegittimato e che, comunque, non possa sentirsi in pace con se stesso solo con l’approvazione di mozioni piene di buoni propositi, allora bisogna dire basta alle cose che non servono e che costano, i commissari, e far sentire subito la voce degli Aquilani al Governo, prima ancora di tornare a manifestare a Roma, con l’invio di una delegazione unitaria di rappresentanti di Comune, di Provincia , di Regione, di Associazionismo locale e di Forze politiche, non per una gita, ma per pretendere il rispetto dei diritti della gente colpita dal terremoto.
Il Sindaco faccia seguire i fatti alle parole e chiami il suo amico sottosegretario, perché domani, non fra un mese, insieme e non da solo, la delegazione unitaria possa incontrare il Governo, con l’auspicio che una volta per tutte L’Aquila possa sapere quale futuro ha davanti.
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