Cialente: “Emergenza sempre in atto, da aquilani dobbiamo gestire presente e futuro”
L’Aquila – IL PUNTO E L’APPELLO – Il sindaco, a più di tre mesi dal terremoto maggiore, tira le somme, manifesta insoddisfazione, muove critiche, esorta ad agire “da aquilani per L’Aquila”, invoca risorse, si appella ai cittadini di ogni categoria. Un appello indirizzato a coloro “che sono presenti nelle istituzioni, alle associazioni, agli ordini professionali, alle forze sociali ed a quanti si sono raccolti nei comitati cittadini, ai giovani soprattutto”, ‘che vivranno nella loro maturità “ciò che sapremo ricostruire”.
LE PRIORITA’ POSSIBILI – G8 o non G8, le priorità erano e restano altre. Eccone almeno tre segnalate a Ugo Centi da alcuni aquilani a Roseto: 1) Rendere disponibili gli alloggi agibili a fitti concordati: 2) puntellare gli edifici del centro storico prima che si sfarinino; 3) moderare in qualche modo il prezzo dei traslochi. “Tutte cose che il sindaco può fare, anche senza rivolgere roboanti quanto inutili appelli come ha fatto sabato 11 luglio”. E’ quanto sintetizza su Controaliseo Ugo Centi.
EMERGENZA COME AD APRILE – Massimo Cialente, coinvolto, non enfatico ma intenso, ha fatto il punto sulla ricostruzione. Che non c’è o c’è solo in minima parte. Per lui il G8 ha ”distratto” dai reali problemi della città ”. ”Siamo ancora in piena emergenza – ha esordito il sindaco – siamo come l’8 o il 9 aprile mattina: tutti in tenda o negli alberghi della costa. La ricostruzione vera non e’ partita.
TANTI RITARDI E POCHI SOLDI – “Sono stati aperti pochissimi cantieri. Tanti i ritardi. I soldi non arrivano; appena qualche giorno fa ci sono stati accreditati 20 milioni di euro, una cifra irrisoria. E per di piu’, il Governo ha deciso di farci restituire le tasse, tutte, dal prossimo 1 gennaio”. ”Di fronte a questo quadro – ha proseguito Cialente – occorre raddoppiare, triplicare, gli sforzi perche’ non possiamo permettere che altri gestiscano il nostro futuro, la sopravvivenza stessa della nostra comunita’.
DOBBIAMO GESTIRE LE DONAZIONI – L’Aquila deve essere ricostruita dagli aquilani. I finanziamenti per le case e per il patrimonio – ha spiegato ancora Cialente – le generose donazioni per gli edifici storici e le istituzioni devono arrivare; e’ una promessa che ci e’ stata fatta e che deve essere mantenuta. Ma tocca a noi gestire il destino di quei soldi. Noi che, vivendo nella citta’, ne conosciamo ogni angolo, ne costituiamo il tessuto sociale, culturale ed economico”. Cialente ha invitato, ”senza alcuna polemica”, ad unire gli sforzi, superando gli steccati ideologici, ”perche’ le migliori esperienze sono state fatte quando le espressioni del territorio hanno avuto la meglio sulle espressioni politiche”.
LA NOSTRA STRADA – Il sindaco ha esortato a trovare un modo nuovo, originale, per lavorare insieme nella nostra ricostruzione. ”Chiedero’ al presidente Carlo Benedetti di convocare un Consiglio comunale aperto – ha detto ancora – nel quale provero’ a proporre forme di partecipazione istituzionale e di consultazione permanente. Insieme dovremo trovare la strada, una strada nuova, in salita, ma che sapremo percorrere perche’ nostra”. Cialente ha aggiunto che la situazione dell’Aquila e’ unica al Mondo per la sua drammaticita’, che non ci sono formule risolutive e che neanche un altro commissario sarebbe in grado di fare miracoli.
GOVERNO E TASSE – Il sindaco ha stigmatizzato il comportamento del Governo che ”se da un lato chiede all’Ue la zona franca, dall’altro chiede agli aquilani, a 8 mesi dal terremoto, di restituire le tasse”. ”Pagare le tasse – e’ ancora Cialente – significa che tutto e’ tornato normale, ma cosi’ non e’. Anzi. Questa scelta ci portera’ a morire. Perche’ siamo cosi’ diversi dall’Umbria che restituisce dopo 11 anni il 40 per cento del dovuto in 120 comode rate’? Il rischio e’ che si possa accettare supinamente la diaspora degli aquilani”. Cialente ha escluso la costituzione di una Giunta di salute pubblica ma non ha escluso un rafforzamento dell’esecutivo, magari con una delega ad hoc che si occupi in primis dello smaltimento macerie.
REQUISIZIONE CASE? PENSIAMOCI – Quanto alla sistemazione dei senzatetto, Cialente ha annunciato che si stanno studiando strumenti per requisire il patrimonio edilizio invenduto. Che pero’ ha comunque bisogno di essere risistemato e rafforzato. Ha denunciato la nebulosita’ e la scarsa chiarezza sui diversi processi della ricostruzione e speculazioni immobiliari che, in questo momento, sanno tanto di sciaccallagio. Ha chiesto, infine, la collaborazione di architetti, geometri e periti affinche’ applichino tariffe accettabili per consulenze e progetti.
(Nelle foto: Cialente parlotta con Berlusconi, L’Aquila come appariva l’8 aprile, ancora Cialente in un momento di preoccupazione)
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