E l’accordo di Vasto dove lo mettiamo?
Pescara – (di Gianni Melilla, coordinatore SEL) – Una premessa doverosa: tutti i sondaggi danno in vantaggio il centrosinistra (PD,IDV,SEL ed altre forze di sinistra) sul centrodestra sia nella versione di tre poli distinti ( CS, CD, Terzo polo), che di due poli (ovviamente il CS con il terzo polo prevale nettamente, ma anche il CS contro il CD alleato con il terzo polo è lo stesso in vantaggio). Dunque sarebbe estremamente miope disperdere l’unita della coalizione del centrosinistra fotografata a VASTO tra PD, SEL e IDV alla ricerca di difficili e non scontate alleanze sostitutive dell’attuale centrosinistra tra PD e UDC (ndr: il nuovo ulivo).Occorre cioè partire dall’attuale possibile e VINCENTE coalizione tra PD SEL eIDV per cercare di allargare l’alleanza ad altre forze sia politiche che civiche, associative e sociali come i vari movimenti che in questi mesi hanno riempito le piazze ( le donne di SE NON ORA QUANDO, la cittadinanza attiva di LIBERTA E GIUSTIZIA, i movimenti studenteschi, dei lavoratori,e per la libertà dell’informazione e l’indipendenza della magistratura).
Dobbiamo avere la capacità di andare ben oltre lo steccato dell’attuale centrosinistra per allargare significativamente il nostro perimetro politico e sociale. Non dobbiamo esaurire questo sforzo doveroso nella sola ricerca dell’alleanza con l’UDC tenendo conto che in Abruzzo essa è molto problematica. L’abbiamo visto alle recenti elezioni comunali dove in tutte le città più importanti l’UDC si è alleata sin dal primo turno con il PDL e purtroppo lo registriamo nei 4 governi provinciali dove l’UDC è in maggioranza con il PDL e si piega anche ai ricatti più vergognosi come la cacciata dalla giunta provinciale di Chieti dell’unico assessore del FLI,partito che a livello nazionale compone insieme all’UDC il terzo polo.
La recente intervista di De Laurentis, autorevole e serio dirigente dell’UDC, esprime giudizi sul fallimento politico della Giunta Regionale Chiodi che segnano una importante novità e ci auguriamo che su di essi rifletta l’insieme dell’UDC abruzzese rivedendo la sua collocazione politica a partire dalle prossime elezioni comunali. Sarebbe già interessante in Abruzzo un allineamento nazionale con L’UDC di Casini che è saldamente collocata alla opposizione del governo Berlusconi, in una posizione di terzo polo autonomo sia dal centrodestra che dal centrosinistra. E del resto l’UDC in Consiglio Regionale è collocata all’opposizione della Giunta Chiodi.Per questo guardiamo con grande rispetto alle scelte e al dibattito interno all’UDC abruzzese che è parte peraltro di quello più ampio che svolge a livello nazionale Casini nel tentativo di archiviare finalmente il governo Berlusconi.
Sinistra Ecologia e Libertà non ha mai posto pregiudiziali nei confronti di nessuna forza di centro o di sinistra collocata naturalmente alla opposizione del regime berlusconiano, nè ovviamente può accettare pregiudiziali nei suoi confronti. Per questo partecipiamo con grande spirito unitario alla costruzione di una grande e vincente coalizione di centrosinistra su un programma condiviso perchè alla fine la cosa che conta sono le idee, i contenuti, le cose da fare per assicurare attraverso il governo i cambiamenti necessari alla società abruzzese. Così come fondamentale è il tema della partecipazione della cittadinanza attiva alle scelte del programma di governo e delle leadership del centrosinistra abruzzese. Le Primarie per la scelta dei candidati Sindaci alle prossime elezioni di primavera, a partire dal capoluogo regionale L’Aquila, sono uno strumento importante di partecipazione e di costruzione di una coalizione vincente di centrosinistra.
Sinistra Ecologia e Libertà è impegnata con tutte le sue forze per allargare i confini del centrosinistra nella consapevolezza che vi sono praterie di sfiducia e di disincanto che possono rifugiarsi nell’antipolitica e nell’astensionismo se dovesse prevalere una vecchia visione della politica autoreferenziale e distaccata dai movimenti e dagli orientamenti della pubblica opinione.
Il lavoro che ci attende è quindi molto complesso e va in tante direzioni: da quella verso i partiti a quella verso i movimenti e la società civile. L’importante è che prevalga il rispetto verso le nostre diverse sensibilità per raggiungere insieme l’obiettivo di una alternativa concreta e di governo per l’Abruzzo.
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