“Fuori i mercanti dal Tempio”


L’Aquila – Da Franco Taccia riceviamo: “Gentile Direttore , In questi giorni, purtroppo non è la prima volta e temo non sara’ l’ultima, abbiamo assistito al tentativo di disimpegno, da parte di Molinari e D’Ercole, da situazioni nelle quali “esponenti” eminenti della Chiesa non avrebbe dovuto neppure comparire.
E’ troppo facile quando capita qualcosa di spiacevole dire non sapevo, non volevo, mi hanno mal consigliato, mi sono fidato.
“QUALCUNO” alcuni secoli orsono, “trovo’ nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scaccio’ tutti fuori dal tempio con le pecore e i buoi; getto’ a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovescio’ i banchi, e ai venditori di colombe disse: “Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato” (niente paura, non sono parole mie ma del Vangelo).
Grazie al “QUALCUNO” di cui sopra, ci sono anche persone come Don Gallo (il grandissimo ottantatreenne frequentatore di derelitti di ogni specie) e Don Ciotti; ambedue sono l’incarnazione del buon “pastore”, per il quale il campo d’azione della spiritualità non sara’ mai sfiorato dall’invasione del materialismo. Non è impossibile seguirne il buon esempio”.


07 Ottobre 2011

Categoria : Dai Lettori
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