Ortona, il turbogas travolge il sindaco
Ortona – (aggiornamento) – CIERI IN SCIOPERO DELLA FAME – Il sindaco Nicola Fratino (foto) si è dimesso. La decisione sarebbe in relazione al dibattito in aula sulla centrale Turbogas. L’annuncio è stato dato in una conferenza stampa dal sindaco Fratino, che, lasciato quasi solo in aula all’inizio del consiglio su Trbogas, ha capito di dover prendere decisioni poi definite definitive. Per Fratino, non esistono più le condizioni politiche per poter continuare a lavorare per il Comune. Andar via è “un atto doveroso per consentire il ritorno della serenità necessaria per guidare la città ”. Il sindaco ha ribadito che, al momento, non esistono i presupposti per tornare indietro.
SCIOPERO FAME – Il titolare della piu’ grande azienda d’Abruzzo nella trasformazione e lavorazione dell’uva, la Cieri Vini di Ortona, e’ da ieri sera in sciopero della fame “perche’ il sindaco di Ortona, Nicola Fratino, deve tutelare la salute dei cittadini come la legge gli impone e emettere il parere sanitario sulla Turbogas”. Paolo Cieri, 47 anni, sposato e padre di una bambina di 10 anni, ha scelto questa forma di protesta non violenta dopo l’accesa discussione di ieri sera con il sindaco di Ortona, Nicola Fratino, in occasione del consiglio convocato d’urgenza e concluso con un nulla di fatto per la mancanza del numero legale. L’assise avrebbe dovuto pronunciarsi sull’attivazione della centrale Turbogas in contrada Tamarete. “Andro’ avanti ad oltranza – spiega l’imprenditore – fino a quando il sindaco non fara’ la persona seria e si decidera’ ad affidare a un istituto gli studi necessari su aria, rumore e quant’altro per capire quali sono le ricadute, non solo economiche, sulle aziende limitrofe alla Turbogas che lavorano con gli alimenti. C’e’ un report del Mario Negri Sud in cui si fa riferimento all’assenza di dati sulle possibili ricadute sulle imprese alimentari vicine alla centrale: si facciano questi studi. La mia azienda – aggiunge Cieri – e’ in contrada Alboreto a 100 metri dalla Turbogas, un’azienda insalubre di prima classe. Lavoro con le 4 aziende piu’ importanti d’Italia nel settore vinicolo e non riesco piu’ a convincerle della bonta’ delle uve che lavoriamo a 100 metri da questo insediamento, che lavorera’ giorno e notte facendo 97 decibel di rumore, per dirne una. Il sindaco sfugge dalle sue responsabilita’ – sottolinea Cieri – eppure e’ la massima autorita’ sanitaria, quella preposta a tutelare la salute dei suoi concittadini”.
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