GTM, Russo risponde ai sindacati
Pescara – Il presidente della Gtm (Gestione trasporti metropolitani) Michele Russo risponde alle polemiche sollevate nei giorni scorsi dai sindacati che contestano, tra l’altro, le spese per consulenze sostenute dalla societa’ e parlano dell’ottima riuscita dello sciopero effettuato il 26 settembre. “Premesso che le consulenze non sono il male assoluto e anzi alcune sono preziosissime – ha detto Russo – dopo il nostro insediamento, avvenuto nel 2009, la Gtm ha tagliato le consulenze legali, quelle contabili fiscali e quelle ambientali e commerciali. Le consulenze da noi promosse sono nate per transare dei contenziosi aperti con i precedenti consulenti, trovati qui al nostro insediamento. Nessuna spesa abnorme, dunque, e se si fa un raffronto tra le consulenze attuali e quelle del passato si nota che c’e’ stato un netto calo, anche per le spese di rappresentanza – ha proseguito Russo. Per quanto riguarda i dirigenti siamo passati da 4 del 2008 ai tre attuali (5 nel 2010), per gli organi collegiali c’e’ stata una riduzione del compenso (da 98.337 euro a 85.578 euro), e lo stesso si dica per il collegio sindacale (da 74mila a 39.975). Non c’e’ un solo numero superiore alla precedente gestione, anzi sono sensibilmente inferiori” – ha specificato Russo mostrando i dati di bilancio. Parlando delle spese del personale il presidente della Gtm ha premesso che “con la riduzione dei contributi della Regione e la conseguente riduzione del chilometraggio, la forza lavoro necessaria per effettuare il servizio scende, come e’ ovvio che sia”. Per fronteggiare questa situazione di minori ricavi ed evitare la perdita di posti sono state adottate delle iniziative, come l’interruzione dell’affidamento all’esterno del servizio sul territorio di Francavilla e “siamo riusciti a non licenziare nessuno. Ma di certo – ha commentato Russo rispondendo agli attacchi di ‘certi sindacalisti’ – il problema non sono le spese di consulenza e rappresentanza, che incidono nella misura dell’un per cento”. In relazione, poi, ai 43 part time da trasformare in full time, “si e’ cercato un paracadute, considerato il momento di difficolta’, e a seguito di un accordo con alcune sigle sindacali otto autisti hanno gia’ effettuato il passaggio, altri 5 lo faranno entro la fine dell’anno e tutti gli altri entro il 16 settembre 2014. Cioe’ il nuovo accordo fa slittare di un anno il termine ultimo della trasformazione del rapporto di lavoro. “E poi ci sono altri vantaggi per i lavoratori, previsti sempre nel nuovo accordo, mentre quello precedente che i sindacati chiedevano di rispettare avrebbero comportato il rischio di fallimento per l’azienda”. Ultima nota sullo sciopero. “C’e’ stata un’adesione del 44 per cento – secondo Russo – e non il 90 per cento, per cui i sindacati hanno detto una bugia clamorosa”.
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