Ecco come si spremono gli aquilani
L’Aquila – Stesso carburante, ovviamente stesso marchio, e stesso servizio come dicono chiaramente i cartelli azzurri fotografati due giorni fa. Però diversi i prezzi: a L’Aquila (foto a sinistra) il diesel costa 1,15 centesimi di più, la benzina super 1,18. In lire, una incomprensibile differenza, trattandosi dello stesso marchio. Se vi sembra un’inquità avete proprio ragione. Il distributore aquilano si trova in periferia , quello più economico in una località costiera del Teramano (foto a destra). Che vi sia qualche centesimo di differenza secondo le località , è normale benchè poco comprensibile e accettabile dai consumatori. Per lo stesso marchio, è difficile capire. La disparità di trattamento per i consumatori aquilani di carburanti l’abbiamo già altre volte messa in evidenza, notando che i petrolieri fanno il comodo loro e sono sempre e comunque intoccabili, come ogni ricco in questo paese. Naturalmente, la risposta è stata il silenzio da parte di tutti, a cominciare dalle autorità , dai sindacati, dai partiti politici, da tutti coloro che – uniti nel patetico coretto dei difensori della patria a corrente alternata – invece di mettere in luce i veri problemi, scelgono di litigare in vista delle elezioni comunali del 2012. Ora pubblichiamo il documento indiscutibile di un’assurdità che, per primi, dovrebbero denunciare coloro che dicono di occuparsi degli interessi dei consumatori. Lo facciamo noi, purchè serva a qualcosa. Non solo a farci additare, come sempre, come i soliti guastafeste.
Così L’Aquila muore, e basta. Così in tanti faranno di tutto per lasciare la città , e sarà difficile dar loro torto. Sarà facile, invece, indicare i colpevoli della novella “fuga da New York, anno 2011″. Mutatis mutandis, ovviamente…
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