Continua battaglia ingiusta detenzione


L’Aquila – (di Giulio Petrilli) – La battaglia per il riconoscimento di un risarcimento economico e morale per ingiusta detenzione, subita da me e da molti altri cittadini di questo paese, spesso protratta per lunghi anni e causa di esperienze di vita rubate, continua con ricorsi e denunce puntuali.
Dopo la Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo e la denuncia al Tribunale Penale dell’Aja, dai quali chi scrive è in attesa di risposta, sono state inoltrate in questi giorni segnalazioni simili a due delle organizzazioni mondiali più accreditate sui temi dei diritti umani, detenzioni illegali e torture: Amnesty International e Human Rights Watch.
Le segnalazioni vertono sia sui temi della prolungata e ingiusta detenzione, sia sui luoghi e le condizioni della stessa. A mio giudizio, infatti, l’isolamento totale non può che configurarsi come una vera e propria tortura fisica e psicologica.
La denuncia quindi contempla due fenomeni di ingiustizia sociale che le associazioni menzionate combattono in tutto il mondo: detenzione illegale e tortura.
Credo che questa battaglia sia oggettivamente importante per l’ottenimento del diritto di chiunque ad avere un risarcimento in caso di ingiusta detenzione e, più in generale, in caso di errori giudiziari. Infine penso che la stessa battaglia debba porsi l’obiettivo di evidenziare che una nazione che si proclami civile, quale la nostra, non possa contemplare modalità detentive cosi estreme da essere etichettate come forme di tortura, oggi come ieri strumento di potere che si oppone al riconoscimento di qualsiasi diritto umano.

L’Aquila 3.10.11 Giulio Petrilli


04 Ottobre 2011

Categoria : Dai Lettori
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