Se ti “strozzano”, reagisci e denuncia
Pescara – Regola numero uno: non subire, non sottomettersi, non aver paura e denunciare gli strozzini. Solo quando costoro avranno il timore, o la certezza, di essere inesorabilmente denunciati per usura, forse la piaga sociale sarà eliminata. Non del tutto, perchè l’usura è antica come il mondo, ma in buona misura. La regola entra nel pacchetto delle raccomandazioni della struttura antiracket presentata oggi dal prefetto Vincenzo D’Antuono, foto, che agirà in tutta la provincia, divisa in cinque settori. Nel territorio ci sarà qualcuno disposto ad aiutare l’usurato, a patto che lo voglia e che si impegni ad uscire da situazioni in cui una parte della colpa è anche sua. Tra gli aiuti, persino la possibilità di fruire di denaro a fondo perduto per rimettersi in piedi: questo, almeno, viene promesso. Sono stati forniti alcuni numeri da chiamare in caso di usura, che – si spera – saranno anche opportunamente diffusi e ripetuti, altrimenti è inutile parlarne. E sappiamo che la pubblica amministrazione non è campionessa di comunicazione… L’usurato è di solito colui che, avendo bisogno di denaro (spesso per sua colpa, per debiti di gioco o per altri motivi, ma spesso anche senza colpe) chiede un prestito alla banca, che gli sbatte la prota in faccia. Qualche volta, viene riferito, gli dà anche dei consigli su dove e da chi avere denaro. E’ così che si cade nell’usura e si viene distrutti in poco tempo. Ed è salvare gli “strozzati” che serve l’antiracket. Speriamo che funzioni senza burocrazia e senza eccessive trafile. Molte volte le migliori intenzioni affondano proprio tra burocrati ciechi e trafile tortuose.
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