Politica: IdV, grinfie e dintorni


L’Aquila – (di G.Col.) – DE SANTIS SEGRETARIO, MANCINI CANDIDATO – LCV, PD E PDL COSA FANNO? – (Foto: De Santis, e scendendo Mancini, Vittorini, Cialente e Piccone) – Italia dei Valori, nel suo congresso cittadino aquilano, oggi, ha sfoderato gli assi nella manica. Sono Lelio De Santis, storico esponente prima socialista, oggi in IdV da dove non fa mancare la sua voce in interventi pubblicati anche sul nostro giornale, indicato all’uanimità come segretario. E Angelo Mancini, preside, consigliere comunale, e da oggi anche possibile candidato sindaco per le prossime elezioni primaverili 2012 a L’Aquila. Mancini, che un pensierino sicuramente lo ha fatto, si riserva di accettare la designazione, ma in realtà pondera e attende consensi. Quelli di Rifondazione comunista ci sono. D’accordo anche il rettore Ferdinando di Orio, da tempo vicino a IdV, anzi corteggiato un po’ da tutta la sinistra che vedrebbe in lui un robusto candidato. Il rettore lascerà, infatti, l’ateneo, e in politica c’è già stato. Ci tornerebbe? Chi può dirlo…

LCV – Intanto macina consensi e attenzione Vincenzo Vittorini, L’Aquila Che Vogliamo (LCV), che in campo è sceso da luglio: candidato sindaco senza se e senza ma. Molta gente guarda la sua faccia onesta e pensa: fusse ca fusse la vorta bbona? Che sia spuntato un corpo celeste finalmente nuovo e diverso, un non-politico che manco ci pensa alla politica, bensì solo alla città?

IN CASA PD – Mastica amaro il PD, che continua a tacere forse votato alla tattica attendista. Scopriamo come la pensano gli altri, e poi tiriamo fuori le unghie. E’ una tattica conveniente per i democrat? Cela strategie, o inettitudini decisionali? Chi sa. Il fatto è che, prima di tutto, debbono, i pidini aquilani, mettersi d’accordo al loro interno, specie sul nome dell’uscente Massimo Cialente. Il sindaco fu eletto nel 2007, e da allora ne ha passate davvero tante (come tutti gli aquilani), quindi a regola di bazzica sarebbe normale per lui una seconda candidatura. Quella gloriosa della ricostruzione, per chi ci crede. Ma chi sa. Nomi buoni per prendere il suo posto il PD pensa di averne, il migliore è senza dubbio quello di Giovanni Lolli. Ma le incertezze dominano sovrane. E Stefania Pezzopane cosa farà? Non converrà certo al PD disfarsene confinandola chi sa dove. Non ha certo buoni nomi da sprecare… E poi Stefania e una buona fetta della città sono una cosa sola, a prescindere dall’ideologia. La Pezzopane portò a casa il 58% alle provinciali, in città.

L’ULIVO 2 IGNORATO – L’aspetto più incomprensibile di tutta questa storia è che a Vasto, nella festa nazionale IdV, Di Pietro e Bersani hanno stretto il patto detto dell’Ulivo 2, mentre altrove il partito del senatore molisano va per la sua strada. Per esempio oggi a L’Aquila, con una scelta (Angelo Mancini) annunciata urbi et orbi senza certo aver consultato l’ “alleato” PD, anzi mettendolo con le spalle al muro.

PRIMARIUCOLE – Cosa si aspetterebbe una persona dotata di logica? Che anche il PD converga sul candidato Mancini. Improbabile, tuttavia, visto il persistente mutismo pidino. Le primarie? Il capo dell’IdV Mascitelli sostiene che vanno bene, se fatte veramente, e non con due o tre nomi scelti nelle segreterie, da mettere nel piatto di chi accetta la consultazione. Insomma, scopiazzatura delle primarie anglosassoni in salsa italiana, cioè una ciofeca tanto per sputare fumo negli occhi della gente. Primariucole per far vedere che c’è democrazia di sapore britannico. Ma va, qui spira un altro vento, anzi uno zefiro debole di singulti parademocratici alla casareccia. Ecco perchè Mascitelli, e non solo lui, parla di primarie “vere”.
Comunque IdV dell’Aquila ha messo i denti molari e affila la scimitarra. Gli altri si regolino, ma non c’è più trippa per gatti.
A CASA DI PICCONE – Nel PdL, partito di preminenza in ormai quasi tutto l’Abruzzo, meno l’anomala L’Aquila, le cose vanno sicuramente meglio. Sapete perchè? Sono forse saggi? No, è più semplice: in quella casa comanda Filippo Piccone, leader autentico, e le decisioni le prende lui. Almeno si sa ed è tutto più chiaro: la nave ha un capitano. Quindi sarà Piccone a dire la sua sui candidati sindaci, a L’Aquila come ad Avezzano. Il capo ha detto che i giochetti romani non gli interessano: i candidati nasceranno in Abruzzo, caso mai con delle primarie. Lo attorniano e lo corteggiano in parecchi. Lui sornione tace e ascolta, pensa e poi decide. Finora ha azzeccato, in provincia con Antonio Del Corvo (vera rivelazione di capacità silenziose), e ci mancherebbe altro che andasse fuori strada per i sindaci.


01 Ottobre 2011

Categoria : Politica
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