Mariastella, gaffe al quadrato
(di G.Col.) – Non ci sorprese la gaffe del tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso, di cui un’attonita Mariastella Gelmini, ministro del sapere italiano, fu più vittima che protagonista. Come lei, anche rinomati ambientalisti, una quindicina di anni fa, affermarono la stessa cosa, berciando che un tunnel lungo 730 km avrebbe rovinato l’ambiente. Credevano che qualcuno volesse costruirlo per farci passare i neutrini. Autorevoli giornali li ospitarono, senza accorgersi dell’enormità delle loro balle. La preparazione scientifica non è il forte di questo paese (che ha quasi abolito la fisica nelle scuole, insieme con la geografia). La Gelmini ha fatto di peggio: si è vantata del contributo del governo alla costruzione del tunnel, dandolo per esistente. Poi è diventata rossa, per la rabbia, ed ha rimosso il portavoce. Che dovrebbe portare altre cose, non le voci di qualcuno, nè tanto meno le proprie. Il portavoce è tornato al suo stipendio di 5.000 euro mensili quale dirigente ministeriale. Bella rimozione. In questo modo Mariastella ha commesso una gaffe al quadrato, che offende il paese e migliaia di precari o pensionati da 500 euro mensili. Anche tra gli insegnanti. Tra i ricercatori. Tra i laureati. Tra tutti gli italiani. E così una storia ridicola, una cantonata incredibile ma sostanzialmente irrisoria, è diventata un’italianata grossolana e capace di ferire. Non basterà studiare cosa sono i neutrini, a Mariastella. Dovrebbe chiedere scusa all’Italia, alla scienza, al governo di cui fa parte. E anche ai neutrini.
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