Grandi rischi, subito un rinvio

L’Aquila – C’E’ CHI CHIEDE DI VEDERE IN AULA IL FILM DELLA GUZZANTI – (Foto: i pm Rossini e Picuti, e l’aula stretta e scomoda, piena di gente) – Come sarà ogni sabato (ma non il prossimo, c’è un rinvio al 15 ottobre) per molto tempo, udienza questa mattina per il processo alla Commissione grandi rischi, i cui componenti sono accusati di mancato allarme. Presenti due degli imputati. Davanti al giudice Billi subito accesa schermaglia tra accusa e difesa, a dimostrazione che si tratta di un processo di grande tensione e partecipazione. Nonostante i titoli di molti giornali – soltanto italiani – le parti civili tornano a ribadire che non è e non vuole essere, quello a L’Aquila, un processo alla scienza per non aver previsto il terremoto del 6 aprile 2009, ma un processo a chi non diffondendo un prudente allarme, una consapevolezza del rischio che tutti correvano dopo mesi di scosse sempre più forti, è responsabile di 309 morti e migliaia di feriti. Questa mattina la schiera dei difensori ha messo in campo tutti i motivi per i quali, secondo i legali, il processo è da rivedere fin dalla sua impostazione. Per alcuni legali, ad esempio, la difesa non ha potuto esaminare tutti gli atti, incluso il film di Sabina Guzzanti. Un legale ha ironicamente chiesto di poter assistere in aula alla proiezione. In campo molto decisa l’Avvocatura dello Stato, che chiede tempo per visionare atti, carte, filmati, materiale che non tutti conoscono. Contrari all’eccezione il PM Picuti e alcune parti civili. Equanime, il giudice Billi concede due settimane, e rinvia l’udienza al 15 ottobre.
L’aula, ancora una volta stretta e insufficiente, con pessima acustica, si rivela ogni giorno meno adatta alla celebrazione di un simile processo. E’ stata inaugurata la nuova sede della Corte d’appello, in viale della Stazione: perchè il dibattimento non si tiene lì? Oppure, come insinua qualcuno, è stata una finta inaugurazione?