Convegno su d’Annunzio e Roma Capitale
Pescara – Roma nel segno di d’Annunzio. Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia il Centro nazionale di studi dannunziani, presieduto da Edoardo Tiboni, dedica un convegno internazionale di studio al ruolo svolto da d’Annunzio nel processo di affermazione di Roma a nuova Capitale d’Italia. Cronista mondano dal 1884 al 1888 sulle colonne della «Tribuna», d’Annunzio si rivela infatti uno dei protagonisti più celebrati della Roma bizantina, che nella fase post-unitaria è alla ricerca di una propria identità civile, culturale, urbanistica, politica. Il Vate si afferma ben presto come nuovo interprete della modernità, capace di interpretare l’ansia di rinnovamento che anima la Roma di fine secolo. Da sagace manager di se stesso, anticipa gusti e tendenze, lasciando un segno indelebile anche nella vita di tutti i giorni: pratica gli sport più disparati, frequenta i salotti più in vista, promuove artisti e letterati, veicola il mercato editoriale. E all’occasione fornisce giudizi artistici e musicali destinati a fare scuola.
Il convegno dal titolo “Il segno di d’Annunzio nella nuova Roma capitale d’Italia”, in programma venerdì 30 settembre e sabato 1° ottobre a Pescara nella sede del Mediamuseum, offrirà uno spaccato a tutto tondo dell’attività svolta da d’Annunzio nel corso del soggiorno romano.
Venerdì 30 settembre (ore 17) ne parleranno Angelo Piero Cappello (Metamorfosi del reale: il segno di d’Annunzio su Roma Capitale), Giordano Bruno Guerri (Gabriele d’Annunzio ed i beni culturali nella Roma umbertina), Raffaele Giannantonio (La struttura di Roma Capitale negli scritti di Gabriele d’Annunzio), Renato Minore (Ariel, un provinciale a Roma).
Sabato 1° ottobre (ore 10) sarà la volta di Antonio Zollino (Sperimentalismo e tradizione dal primo ‘Canto novo’ alle ‘Elegie romane’), Andrea Lombardinilo (Cronista della modernità: d’Annunzio giornalista a Roma), Walter Tortoreto (Lo sguardo e l’ascolto: d’Annunzio critico musicale a Roma), Giuseppe Papponetti (Tra Roma e l’Abruzzo: il pendolare dell’estetismo).
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