Canzio, dall’Abruzzo a Milano


L’Aquila – Indica come modello a cui ispirarsi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, “un padre della patria e primo magistrato”, e auspica una giustizia che sappia trovare soluzioni chiare e trasparenti, senza scheletri nell’armadio”. Con un breve discorso tenuto nell’Aula Magna del Tribunale si e’ insediato il nuovo Presidente della Corte d’Appello di Milano, Giovanni Canzio, foto, che ha preso il posto di Alfonso Marra, travolto dallo scandalo della P3. Canzio, che presiedeva la Corte d’Appello dell’Aquila, ha detto di non nascondersi le “serie difficolta’ strutturali della Corte d’Appello di Milano”, ma “non c’e’ nessun allarme” perche’ “ogni ostacolo va affrontato con rigore e chiarezza di obbiettivi e di strumenti”. “Sappiamo che Milano e’ speciale per i rapporti tra politica e magistratura”, ha concluso, esortatondo i colleghi a lavorare sempre con “efficienza e qualita’ del servizio”. Canzio da giovane magistrato della Procura di Rieti condusse tra i primi le indagini sul presunto “caso Moro” nel lago della Duchessa. Le Brigate Rosse fecero sapere con un comunicato, poi rivelatosi falso e depistante, di aver abbandonato – durante il sequestro dello statista – il corpo di Moro nelle acque del laghetto della Duchessa, sui monti tra la Marsica e l’Aquilano, in territorio della provincia di Rieti.


28 Settembre 2011

Categoria : Cronaca
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