Aperto asilo super… (2): Marchionne
L’Aquila – Per l’Italia, “in questo momento la cosa piu’ importante e’ riacquistare credibilita’ a livello internazionale”. Lo ha detto l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne a margine della cerimonia di inaugurazione del complesso scolastico Fiat nell’area progetto ‘Case’ di Bazzano. “Questo e’ essenziale, altrimenti – ha aggiunto – e’ inutile parlare di crescita. Se non rimettiamo le cose in ordine il sistema non puo’ piu’ andare avanti. Una volta fatto quello bisogna lasciare la massima liberta’ alle aziende di innovare e cercare di andare avanti. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di farlo, speriamo di non trovare troppi ostacoli davanti”.
“La Fiat andra’ avanti, non possiamo essere condizionati dai comportamenti di una minoranza”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, a margine della cerimonia di inaugurazione della scuola d’infanzia donata con i fondi Fiat a Bazzano rispondendo alla Fiom che oggi e’ tornata a parlare di una nuova possibile mobilitazione generale negli stabilimenti del gruppo.
“Noi – ha proseguito Marchionne – gestiamo 270.000 persone in tutto il mondo. La Fiat andra’ avanti”. “Spero che la maggior parte della gente – ha aggiunto – si renda conto della gravita’ e della serieta’ della situazione e della risposta che dobbiamo dare”. “Questo e’ il momento di fare squadra. E’ il sistema che adesso dovrebbe comportarsi in maniera molto compatta e molto coesa”. “Ieri – ha aggiunto – sono stato in Turchia e ho visto il ministro turco. Quel Paese si e’ comportato e ha affrontato la crisi in maniera totalmente diversa. Non do la colpa a nessuno ma e’ il momento di fare squadra. Non sono pessimista – ha sottolineato Marchionne – altrimenti non avrei accettato di fare l’amministratore delegato della Fiat”.
“Andiamo avanti a trattare”. Lo ha assicurato l’ad di Fiat Sergio Marchionne parlando della vertenza in atto tra la Chrysler e il sindacato americano Uaw. “Andiamo avanti a trattare – ha aggiunto – fiduciosi sull’esito perche’ l’arbitrato e’ obbligatorio. E poi gli operai continuano a presentarsi a lavorare”. Piu’ facile trattare in America o in Italia? Gli e’ stato chiesto. “Non c’e’ un piu’ o meno facile ma e’ completamente diverso. Li’ non e’ un discorso ideologico; qua lo e’. Qua siamo andati ad intrecciare un discorso del lavoro con la politica”. “Se vogliamo usare la piattaforma industriale per altri discorsi, credo abbiamo sbagliato giudizio”, ha ammonito l’ad Fiat.
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